Meditazioni per un anno – 7 ottobre – 68° giorno
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GESÙ. LA SUA NASCITA
ESIGE LA NOSTRA RINASCITA
1 – Gesù è venuto tra noi. Si sono realizzate le parole del profeta: “La Vergine partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele” (baia 7,14) che significa “Dio con noi”. Belle, nella loro semplicità, le parole di Paolo VI: “È venuto! È venuto! È venuto! Chi è venuto? Il Salvatore, Cristo Signore! Quando è venuto? Venti secoli fa. Dove? Chi non lo sa? a Betlem. Come? Per via di generazione, dal seno di una donna Vergine, sempre Vergine. Per chi? Per noi: per fare di noi dei figli di Dio” (Natale 1972).
2 – Gesù è venuto mediante un’umiliazione profondissima. Dio, il Verbo eterno, nel suo slancio di amore per l’uomo, oltrepassa le soglie della sua famiglia, la Trinità. Non si ferma alla natura angelica facendosi angelo; ma discende molto più in basso: il Verbo si fa uomo. Così, “ha come annientato Se stesso” (Filippo 2,7).
Inoltre sceglie di nascere in una stalla. S. Girolamo osserva: “Gesù non nasce tra l’oro e le ricchezze, ma tra il letame: in una stalla c’è il letame. Nasce tra il fango dei nostri peccati. Noi abbiamo tolto il letame e abbiamo messo l’argento” (infatti nel luogo della nascita è stata posta una grande stella d’argento). “Ma a me piace come era prima. Oh! se mi fosse stato possibile vedere la stalla ove nacque Gesù!”.
3 – Gesù è venuto, è nato per farci rinascere alla grazia. Il Vangelo assicura: “A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio” (Giov. 1,12). S. Paolo soggiunge: “Dio Padre ci ha benedetti… in Cristo. In lui ci ha scelti… per essere santi e immacolati, predestinandoci a essere SUOi figli adottivi” (Efes. 1, 3). S. Agostino commenta: “Egli è nato perché noi rinascessimo: Cristo è nato, nessuno esiti a rinascere”. Proponiamo di rinascere a una vita profondamente religiosa come si svolgeva a Betlem.
S. Girolamo, ivi vissuto tanti anni, scrive: “Nella piccola città di Cristo… dovunque ti rivolgi, il contadino, tenendo l’aratro, canta l’alleluia. Chi miete si consola nei Salmi. Queste sono le canzoni in questa terra, questo lo zufolare dei pastori, queste le armi della cultura”: canti sacri, preghiera, preghiera! (Osserv.rom. 25-12-77).
P. Crispino Lanzi
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