Meditazioni per un anno – 344° giorno – POVERTÀ: GLI ISTITUTI E LA CHIESA SIANO POVERI!
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Povertà negl’Istituti Religiosi. Il Concilio Vaticano II ha raccomandato, ai Consacrati, il “Rinnovamento” che significa il ritorno allo spirito dei Fondatori degli Istituti. Ebbene, tutti costoro sono vissuti in una grande povertà e l’hanno raccomandata vivamente ai loro seguaci.
S. Francesco d’Assisi l’amava tanto da chiamarla sua “sposa”. S. Domenico fu poverissimo e in morte minacciò la maledizione a quei Frati che avessero offeso la santa povertà. Il mite S. Vincenzo de Paoli maledì per tre volte alcuni suoi seguaci che si erano lasciati travolgere da interessi personali. S. Teresa d’Avila diceva: “La povertà deve essere il nostro motto, la nostra bandiera.
Siate povere nelle case, negli abiti, nelle parole, nei pensieri. Così nel monastero non verrà mai meno lo spirito religioso, perché, come diceva S. Chiara, forti mura sono quelle della povertà”. S. Paolo della Croce afferma: “La virtù della povertà è il fondamento della Congregazione. Ahimè! che ne sarebbe di questa Congregazione se l’attaccamento ai beni del mondo vi si insinuasse? Che ne sarebbe se aprisse le porte a quella cupidigia delle ricchezze che l’apostolo chiama radice di tutti i mali?”
Povertà nella Chiesa. Anche la Chiesa deve essere povera. Nel Concilio si è detto e ripetuto che “la povertà è questione di vita o di morte per la Chiesa”, la quale, se non vuole perdere il mondo operaio e tante altre anime, deve agire, oggi, come hanno agito il Cottolengo, Don Bosco, Don Orione, Don Gnocchi, uomini che hanno vissuto la più completa povertà, pur nel turbinio di milioni di lire indispensabili alla vita degli altri, specialmente dei più poveri.
Un esempio di oggi. L’Ing. Marcello Candia ha destinato tutti i suoi beni, valutati in molti miliardi, per costruire, in zone poverissime del Brasile, ospedali, lebbrosari, ecc. Poi ha dato tutto se stesso ponendosi al completo servizio, giorno e notte, degli ammalati e dei lebbrosi. Qual esempio! Se non saremo frati poveri o cristiani poveri ossia se non avremo il cuore distaccato dalle ricchezze, saremo poveri frati e miserabili cristiani. La povertà è pedina di lancio verso le più alte virtù.
P. Crispino Lanzi
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