Meditazioni per un anno – 32° giorno
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DIO. LO CERCHERAI
NELLA BIBBIA, NEL CIELO STELLATO, IN TE STESSO
Lo Spirito dice: “Cercate Dio, Egli si può trovare; Egli è vicino” (baia 5,6).
1 – Cerca Dio nel cielo stellato. “Lodatelo, voi tutte, fulgide stelle” (Salmo 148,3). S. Ignazio di Loiola, prima di andare a riposo, saliva sulla terrazza trascinando la sua gamba ferita e fissava lo sguardo verso il cielo tremolante di stelle. “E allora dagli occhi del Padre si vedevano scendere le lacrime. Non c’era sera in cui non si commuovesse alla vista della grandezza e bellezza del creato” (cf. lesus, Ag. 86).
Kant afferma: “Due cose mi riempiono di ammirazione: il cielo stellato sopra di me e la legge morale in fondo al mio cuore”.
2 – Cerca Dio nella tua coscienza, nel tuo cuore. Ognuno percepisce nella sua coscienza una voce che gli dice: “Fa’ il bene! Evita il male!” Questo comando, a volte, è contro il tuo interesse temporale. Questa voce è in tutti. È in noi, ma non è da noi. È al di sopra di noi. Quindi può venire soltanto da Dio.
Cicerone afferma: “I veri sapienti sono stati sempre convinti che la legge morale non è umana invenzione, né introdotta dai popoli, ma è eterna. L’ultimo fondamento della legge si trova in Dio che comanda e proibisce” (De leg. il, 4).
Mazzini aggiunge: “Se non esiste una legge santa non creata dagli uomini, quale norma avremo per giudicare se un atto è o non è giusto?
3 – Cerca Dio nella Bibbia. T’innamorerai di Cristo Dio! Mozzicato Paolo, operaio a Ferrara nel vasto complesso industriale Monte-Edison, viveva da ateo perfetto. Un giorno trova in fabbrica, nel suo posto di lavoro, un Vangelo. Lo prende, lo porta a casa sua, lo legge tutto d’un fiato, lo rilegge, lo medita. La sua vita si capovolge: da ateo diventa fervente cristiano e, in seguito, un esemplare francescano secolare.
S. Francesco d’Assisi, meditando la Bibbia e il creato, esplode in questa preghiera: “Rapisca, ti prego, o Signore, l’ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono nel cielo, perché io muoia dell’amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell’amor mio” (ff. 277).
fra Crispino Lanzi
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