Meditazioni per un anno – 310° giorno – BEATI GLI AFFLITTI PERCHE’ SARANNO CONSOLATI
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Nelle sofferenze, nelle angosce, nelle ore difficili, non avviliamoci. Ricorriamo a Gesù: Egli è il grande Consolatore. Quando le offese, le umiliazioni, le calunnie si abbattono su di noi, meditiamo le parole di S. Agostino: “Tu, o Signore, solleverai il sofferente, che spera in te, nel tuo regno di beatitudine eterna, dove la giovinezza non invecchia mai, dove la bellezza non si deturpa mai, dove l’amore non intiepidisce mai, dove la vita (piena di gioia) non terminerà mai” (Soliloqui).
Una donna con la faccia consumata dal cancro, ripeteva: “O Gesù, mandami altre sofferenze, perché possa salvare tante anime” (Radio Maria 8-4-91). Salvaneschi Nino, nella cecità, ha trovato, in Dio, tanta gioia, da poter scrivere: “Da dieci anni sono divenuto cieco. Da dieci anni ho incatenato la mia libertà e vivo in una casa dalle finestre chiuse. Ma ogni catena è un’ala e ogni prigione è un mondo”. Si avverano le parole del Salmo (125,5-6): “Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilio”.
Esempio. La ven. Benedetta Bianchi Porro di Dovadola (Forlì), crocifissa nel suo giovane corpo da innumerevoli sofferenze, scrive: “Da quando so che Gesù mi guarda lottare, cerco di farmi forte: com’è bello così! Io credo all’Amore disceso dal cielo, a Gesù e alla sua croce gloriosa. Egli è venuto, mi ha consolata, mi ha accarezzata nei momenti di paura e dei dolori più forti… Mi sento ricolma di Spirito Santo, mi pare di essere, anche in mezzo alle mie sofferenze, piena di gioia, che non è terrena.
Si compia ciò che Dio vuole da me, perché tutto è grazia, tutto è bene, tutto è a sua gloria… Dentro di me ho sentito la voce del Padre e, assetata, sono corsa a farmi confortare. Era Lui; l’ho Sentito! Che sollievo!” (dalle sue lettere).
O Maria, Consolatrice degli afflitti, “tu sei gioia nel pianto, vittoria nella battaglia, speranza nella morte. Quale dolce sapore, nella nostra bocca, quale soave armonia nelle nostre orecchie, qual’ ebbrezza nel nostro cuore! Tu sei la felicità dei sofferenti” (Giovanni Paolo II).
P. Crispino Lanzi
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