Meditazioni per un anno – 303° giorno – 6° E 9° COMANDAMENTO NON COMMETTERE ATTI IMPURI NON DESIDERARE LA DONNA D’ALTRI
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“L’amore vero – dice S. Agostino – viene da Dio e porta a Dio”. L’impurità o lussuria è il contrario dell’amore ed è causa d’un enorme danno alla tua anima e a quanti ti illudi di amare. Inoltre ti togli la libertà procurandoti una umiliante schiavitù.
Ogni cristiano è chiamato alla castità secondo il suo stato. Piccola è la differenza, sotto l’aspetto sessuale, tra la persona consacrata che rinuncia ad ogni persona d’altro sesso per riservare tutto il suo cuore per Gesù, e la persona sposata che deve rinunciare a tutte le altre persone fuorché al proprio coniuge.
Gesù esige castità di mente, di cuore e di corpo, perciò: a) Vieta di desiderare la persona che non è il proprio coniuge: “Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5,28). b) Condanna le azioni impure, come: l’adulterio, la fornicazione, la prostituzione, gli atti sessuali prematrimoniali, lo stupro, l’onanismo, l’omosessualità, gli atti impuri solitari, ecc.
S. Paolo afferma: “Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni 0 libidine come i pagani che non conoscono Dio…. Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione (1 Tessal. 4,3-7).
Per mantenersi casti occorre molta preghiera, fuga dalle occasioni e mortificazioni dei sensi. Questo hanno fatto e fanno tutti i Santi e i veri cristiani. Pensa a S. Francesco d’Assisi. S. Bonaventura narra di lui: “Come sentinella sulla torre di guardia, vigilava con rigorosa disciplina e somma cura per custodire la purezza del corpo e dello spirito. A questo scopo, nei primi tempi della sua conversione, durante l’inverno si immergeva in una fossa piena di ghiaccio” (Fonti F. 1090) oppure si gettava tra le spine o si flagellava (ff. 703).
Imiterai i Santi che furono tutti castissimi, purissimi. Il tuo angelo custode un giorno ripeterà di te l’elogio che il Celano fa di S. Francesco: “Quanto era bello, stupendo e glorioso, nella sua innocenza, nella purezza di cuore, nell’amore di Dio, nel suo aspetto angelico!” (ff. 464).
P. Crispino Lanzi
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