Meditazioni per un anno – 3 novembre – 94° giorno
Questo articolo è stato già letto888 volte!
GESÙ È INCORONATO DI SPINE
S. Paolo della Croce non si stancava di ripetere: “II mezzo più efficace per sterminare i vizi e acquistare la vera pietà è la meditazione delle pene amarissime del nostro divin Salvatore”.
Meditiamo sulla sua dolorosissima incoronazione di spine. Il Vangelo narra: “I soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la corte; spogliatolo gli misero addosso un drappo rosso e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: Salve, o Re dei Giudei. E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo” (Matteo 27, 27-30).
Povero Gesù, lasciato al capriccio di tanti soldati, molti dei quali erano barbari, crudeli, feroci. Nemici acerrimi dei Giudei, provano un gusto disumano a incoronare Gesù come re dei Giudei con una corona di spine o, più esattamente, con un casco di spine pungentissime, che penetrano nel cuoio capelluto, raggiungono parti delicate della testa provocando dolori lancinanti e facendo uscire rivoli abbondanti di sangue. Così incoronato di spine e sanguinante è presentato al popolo, è condotto al calvario dove agonizza e muore sulla croce.
Il celebre teologo Romano Guardini scrive: “Gesù per noi è stato incoronato di spine. Nel capo si manifesta la dignità dell’uomo. Qui il disprezzo è contro il capo del Signore. I soldati fanno di Lui un re da burla, un uomo da burla, un dio da burla. Tutto lo scherno del mondo si accumula qui per distruggere la dignità di Dio e, con essa, anche la dignità dell’uomo che da Dio deriva”.
In questa maniera Gesù espia i nostri numerosi peccati, specialmente quelli commessi con il nostro capo, vorrei dire con la nostra mente. E’ dalla mente che parte ogni peccato e poi va al cuore e alla volontà: quanti peccati di superbia, di odio, d’impurità, d’invidia!… Gesù, col capo che gronda sangue per le trafitte di tante spine, c’invita a coltivare sempre pensieri di umiltà, di castità, di fede, di amore a Dio e al prossimo.
P. Crispino Lanzi
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.