Meditazioni per un anno – 296° giorno – FAMIGLIA DUE MODELLI DI CRISTIANE: SPOSE, MADRI
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II Papa, dichiarando Beate (24-4-94) Gianna ed Elisabetta, ha detto: “Desidero rendere omaggio a tutte le madri coraggiose che si dedicano senza riserve alla propria famiglia”.
La B. Gianna Beretta in Molla di Magenta (Milano), martire della maternità e della vita, è morta di cancro a 39 anni nel 1952, per aver preferito sacrificare la propria esistenza per donarla a Emmanuela, la quarta dei suoi figli, che diede alla luce alcuni giorni prima della sua santa morte. Era medico, francescana secolare, dirigente molto impegnata nell’Azione Cattolica. E’ stata sposa, mamma, cristiana esemplarissima nella pratica di tutte le virtù in grado eroico. Pur in mezzo alle immancabili difficoltà viveva in piena gioia e letizia francescana.
Il suo sposo, l’ingegnere Pietro Molla, afferma: “Gianna ci insegna a vivere la fede con gioia, a vivere il matrimonio come vocazione intesa come dono di Dio. Aveva immensa fiducia nella Provvidenza. Quanto deve esserle costata quella decisione di morire per salvare la figlia! Lei amava la vita, tutto ciò che era bello, gioioso. Amava i figli, il marito. In tutto vedeva un dono di Dio”. Soggiunge: “In quel mattino di lacrime e di strazio (quando sei morta) eravamo certissimi che a-vevi raggiunto il Paradiso. Sono certo della tua santità”.
La B. Elisabetta Canori in Mora di Roma, terziaria Trinitaria, a 20 anni si sposa con l’Avv. Cristoforo Mora. Costui, dopo i primi momenti di felicità coniugale, si dà a continui tradimenti e trascina la famiglia alla rovina economica. Ma lei continua ad amarlo, a prendersi cura delle figlie, a lavorare, a interessarsi dei poveri, degli ammalati. Tra tante prove e sofferenze ha dei doni mistici come le estasi, il carisma delle guarigioni. Colpita da una misteriosa malattia, muore a 48 anni.
Il marito Cristoforo, presente alla sua morte, si converte, diventa Frate e Sacerdote Conventuale e muore in concetto di santità. Due spose e mamme meravigliose! Imitiamo le loro stupende virtù. Così realizzeremo un meraviglioso progresso spirituale che attrarrà le nostre famiglie a una luminosa religiosità e a una gioiosa sequela di Cristo.
P. Crispino Lanzi
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