Meditazioni per un anno – 29 novembre – 119° giorno
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SACRO CUORE:
È FINESTRA, È PORTA, È ROVETO ARDENTE
Il Vangelo afferma di Gesù: “Uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua” (Gv. 19,34). 1 – II colpo di lancia nel corpo esanime di Gesù ha aperto una finestra nel suo petto perché potessimo contemplare il suo Sacratissimo Cuore, scorgervi l’amore senza limiti che ha per noi e intravvedervi come un dolce nido e un sicuro rifugio nei terribili momenti delle nostre lotte, tentazioni, sofferenze e angosce.
2 – “Con il colpo di lancia fu aperta una porta – scrive S. Agostino – per consentire l’uscita dei Sacramenti della Chiesa, senza i quali non si può avere accesso a quella vita che è la vera vita. Quel sangue che ne è sgorgato è sparso per la remissione dei peccati; l’acqua che ne è uscita offre la bevanda della salvezza, che è insieme bevanda e bagno purificatore”.
Quella ferita aperta dalla lancia ci ricorda la porta che Mosè aprì sul fianco dell’Arca, attraverso la quale poterono entrare gli uomini e gli animali per sopravvivere al diluvio universale. Entriamo anche noi attraverso questa porta sanguinante del costato di Gesù e rifugiamoci nell’Arca del suo santissimo Cuore, immergiamoci nell’oceano del suo amore per non essere sommersi dal diluvio del peccato e per ricolmarci della dolcezza di ogni virtù.
3 – Mosè, giunto sul monte di Dio, l’Oreb, vide un roveto che ardeva senza consumarsi, e da quel roveto Dio gli parlò con tanta bontà (cf. Es 3). Nel roveto è raffigurato il Cuore fiammeggiante di Gesù che arde d’inestinguibile amore per noi. Amiamolo appassionatamente! Così – come afferma Francesco d’Assisi – riposerà su di noi “lo Spirito S.” e saremo “figli del Padre celeste, sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù.
Siamo sposi quando l’anima si unisce a Gesù per virtù di Spirito S. Siamo fratelli quando facciamo la volontà del Padre. Siamo madri quando lo portiamo nel cuore e lo generiamo attraverso le opere sante che devono risplendere davanti agli altri” (ff. 178/2). “Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio” (Salmo 42, 1), o Cuore di Gesù!
P. Crispino Lanzi
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