Meditazioni per un anno – 28 novembre – 118° giorno
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SACRO CUORE:
SIMBOLO DELL’AMORE DI CRISTO DIO
In questi tempi di una scienza molto avanzata che ha demitizzato il cuore presentandolo solo come un muscolo pulsante e come una pompa aspirante e premente e facendoci assistere a tanti trapianti di cuore, è ancora attuale la devozione al Sacro Cuore di Gesù? La devozione al Sacro Cuore è attuale e validissima. Il fondatore dell’Università Cattolica P. Gemelli afferma: “Non è concepibile oggi un figlio della Chiesa che non nutra e non coltivi la devozione al Cuore che ha tanto amato gli uomini”.
Gli ultimi Papi raccomandano vivamente questa devozione e insegnano che il Cuore di Gesù è considerato come simbolo di amore perciò questa devozione è la sintesi di tutta la religione; quindi è attuale e perenne come lo è la religione. Il cuore, oggi, è dimitizzato solo fiscamente, mentre conserva in pieno il suo significato simbolico quale segno di amore. Infatti ancor oggi si dice: “Ti amo con tutto il cuore”; “ti faccio questo regalo di vero cuore”; “saluti cordialissimi”, ecc.; e i ragazzi esprimono l’amore designando un cuore colpito da freccia.
La nostra devozione al Cuore di Gesù non si ferma al Cuore fisico, ma vuole onorare l’amore del Salvatore di cui il Cuore è simbolo. “Il Cuore di Gesù trafitto dalla lancia indica in modo eloquente la sua disponibilità a versare l’ultima goccia di sangue e a dare tutto se stesso per noi. Quindi le moderne scoperte non alterano minimamente il contenuto della nostra devozione. Il Cuore di Gesù continua giustamente a rimanere il simbolo del suo amore e ci invita a contraccambiarlo in alta misura”. (p. Haenng).
Ai nostri tempi celebrare con sommo affetto l’amore di Dio simboleggiato nel Cuore di Gesù è impresa urgentissima. Paolo VI dice; “II mondo ha bisogno di pace, la pace ha bisogno di amore. Dio è amore. Un Cuore vivo, sanguinante e vivificante, palpita sull’umanità: è quel Cuore che davvero tanto ha amato il mondo. È il Cuore umano che pulsa di amore divino. Ricordiamolo… per mettere il nostro cuore all’unìsono con quello di Cristo” (4-9-1972).
P. Crispino Lanzi
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