Meditazioni per un anno – 279° giorno
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Oggi, 23 ottobre, ricordiamo la dipartita del carissimo Antonio Solimene, Presidente Nazionale della Fraternità Cattolica Servi Jesus, Mariae et Joseph.
Il Dottor Solimene, già questore di P.S., professore di diritto privato e valente scrittore, seppe farsi apprezzare per le sue doti di intelligenza e di grande sensibilità.
Quanti lo hanno conosciuto possono testimoniare come egli era sempre pronto a dare il giusto consiglio, a chi glielo chiedeva, ed a soccorrere i deboli e gli oppressi.
Uomo concreto ma di grande levatura spirituale, ha fatto del Vangelo la sua stella polare, procedendo con i piedi ben piantati a terra ma con lo sguardo sempre rivolto al cielo.
Lo ricordiamo come un cristiano autentico che ha vissuto ogni giorno della sua vita come una preziosa occasione per esercitare l’amore verso Dio, Padre buono, e verso il prossimo, suo fratello.
Siamo certi che Gesù Cristo, in cui ha sempre confidato, lo ha accolga nel suo regno di luce e di pace.
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PREGHIERA LITURGICA
Che cos’è la liturgia? Pio XII la definisce: “Culto integrale del Corpo Mistico di Gesù Cristo cioè del Capo e delle sue membra” (Enc. “Medlator Dei”). Sono azioni liturgiche: la S. Messa, i Sacramenti, i Sacramentali, la Liturgia delle ore o Ufficio divino, gli esorcismi, ecc. Gesù è sempre presente netta sua Chiesa, specialmente nelle azioni liturgiche che costituiscono l’esercizio del Sacerdozio di Gesù Cristo” (cf. Cosi. La sacra Liturgia 7).
La preghiera liturgica perciò è la preghiera che Gesù fa insieme a tutto il Corpo Mistico, nella sua parte gloriosa (Paradiso), purgante (Purgatorio) e pellegrinante (i cristiani pellegrini sulla terra). Quindi la liturgia è veramente l’irruzione dell’eterno nel tempo. In parole facili: quando io prego liturgicamente, per esempio quando recito l’Ufficio divino (Lodi, Vespro, ecc.), Gesù, servendosi delle mie povere labbra e del mio misero cuore, (insieme a tutto il suo Corpo Mistico vale a dire insieme alla Madonna, a tutti gli Angeli, a tutti i Santi, a tutte le anime purganti e a tutti i buoni cristiani sparsi sulla terra), Gesù loda, ringrazia, supplica il Padre celeste. Questa preghiera ha un valore altissimo.
Il Concilio afferma: “II Sommo Sacerdote della nuova ed eterna Alleanza, Gesù Cristo, prendendo la natura umana, ha introdotto in questo esilio terrestre quell’inno che viene eternamente cantato nella sede celeste. Egli unisce a Sé tutta l’umanità e se l’associa nell’elevare questo divino canto di lode. Questo ufficio sacerdotale Cristo lo continua per mezzo della sua Chiesa che loda il Signore incessantemente e intercede per la salvezza del mondo, non solo con la celebrazione dell’Eucarestia, ma anche in altri modi, specialmente con l’ufficio divino” (Cost. “La sacra liturgia”, 83).
Rifletti che tu, con la preghiera liturgica, ti immergi nel fiume di ringraziamento e di lode che dalla terra sale incessantemente al cielo, e ti unisci alla liturgia perenne del Paradiso. S. Paolo ci esorta: “Siate lieti nella speranza, forti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera” (Rom. 12,12).
P. Crispino Lanzi
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