Meditazioni per un anno – 265° giorno – CONVERSIONE ASCETICA "RIVESTITEVI DI GESÙ" I
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I riti battesimali dei primi secoli del cristianesimo erano eloquenti. I catecumeni si ponevano con lo sguardo verso Occidente che ricorda il tramonto del sole, che rammenta la notte del peccato. A un certo momento, dopo aver risposto che rinunciavano al peccato, al diavolo e alle sue seduzioni e dopo aver ricevuto l’invito a convertirsi a Gesù, si giravano verso Oriente, simbolo del sorgere del sole, figura della luce vera che è Gesù. Ed esclamavano: “Noi aderiamo a Te, Signore Gesù!”
Ecco che cosa significa convertirsi: fare un giro di 180 gradi ossia un’inversione radicale, totale: voltare le spalle alla notte del peccato e incamminarsi decisamente verso Cristo Signore, luce del mondo. Occorre cambiare il pensiero, fare quasi un trapianto della testa ossia del modo di pensare, di ragionare, tanto da poter esclamare con S. Paolo: “Noi abbiamo il pensiero di Cristo!” (1 Corinzi 2,16). Si avrà, così, una visione nuova del mondo e della nostra vita.
Occorre cambiare il modo di vivere: il pensiero di Gesù deve di¬ventare vita della nostra vita. Idee e vita devono intrecciarsi e correre nella linea verticale ossia verso il Salvatore. E ogni nostra azione deve dirigersi alla gloria di Dio, come raccomanda S. Paolo: “Sia che man¬giate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio (1 Corinzi 10, 31).
Occorre chiedere a Gesù il suo amore. Imploriamolo con le parole di un grande teologo: “Lascia che ti ami, mio Dio! Sii tu il cuore del mio cuore. Sii sempre con me. Concedimi solo una cosa: il tuo amore; lascia che cresca in me. Il tuo amore è la cosa più grande e non avrà mai fine e senza di esso io non sono nulla. Fa che un giorno io possa, per mezzo dell’amore, essere unito a te per sempre” (Karl Rahner).
Esempio: Un giovane di 28 anni ha dato, per Radio Maria, questa testimonianza: “Mi sentivo immerso nel buio totale. Non ero soltanto nella spazzatura, ma nella fogna. E vivevo nella più nera angoscia. Mi sono messo a pregare. Da allora sono risorto dal fango. Non avevo mai partecipato alla S. Messa; ora ci vado sempre. Vivo in una grande pace con Gesù. Sono molto contento”.
P. Crispino Lanzi
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