Meditazioni per un anno – 26 novembre – 116° giorno
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CRISTO RE. VENGA IL TUO REGNO
1 – Quante persone vanno gridando: “Non vogliamo che Costui regni su di noi” (Luca 19,14). 1 persecutori della Chiesa e i peccatori impenitenti riflettano che tutti i regni della terra tramonteranno e che anche il regno di satana, che la Bibbia chiama “principe di questo mondo” (gv. 12,31), sarà abbattuto, ma il Regno di Cristo rimarrà per sempre.
Gli indifferenti, i quali rifiutano di impegnarsi a favore del Regno di Cristo, sappiano che Gesù vincerà anche senza di loro, ma essi senza Cristo non saranno tra i vincitori, bensì tra i vinti e gli sconfitti per l’eternità. Gioite voi che siete fedeli a Gesù, sapendo che con Cristo si vince sempre. Esultate perché “i vostri nomi sono scritti nel ciclo” (Lc 1o, 20).
Senza Cristo il mondo diventa il regno dell’orgoglio, dell’ingordigia, delle sconcezze, degli scandali, delle violenze, delle guerre.
Senza Cristo la società diventa un serraglio di belve.
Senza Cristo la famiglia diventa una tana o, per lo meno, un albergo in cui si entra solo per cibarsi e per dormire.
Senza Cristo l’uomo diventa lupo all’uomo e il suo cuore sarà un covo di passioni sfrenate e degradanti.
2 – Gridiamo: “Bisogna che Cristo regni!” (1 Corinzi 15,25). Così l’uomo vivrà come splendida immagine di Dio e dolce fratello di tutti; la famiglia sarà come “piccola chiesa”; la società, con i suoi dirigenti timorati di Dio, con le sue leggi sapienti, con la sua buona stampa, con i suoi spettacoli puliti, realizzerà le parole di S. Gregario Magno all’imperatore Maurizio: “Sappi, o grande imperatore, che la potenza ti è stata concessa da Dio affinchè la virtù sia aiutata, la via del cielo sia allargata e l’impero della terra serva all’impero del cielo” ossia a ristabilire il Regno di Cristo nelle anime e nella società.
Viviamo intensamente, giorno dopo giorno, le belle parole: “Venga il tuo Regno”, o Gesù! “Se con Lui perseveriamo, con Lui anche regneremo” (2 Timoteo 2,12) e ci troveremo insieme a coloro che nella celeste Gerusalemme, ossia in paradiso, “regneranno nei secoli dei secoli” (Apoc. 22,5).
P. Crispino Lanzi
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