Meditazioni per un anno – 26 aprile – 228° giorno
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ROSARIO: E’ CONFORTO E SPERANZA
IN VITA E IN MORTE
II Rosario è la regina delle devozioni mariane, come la rosa è la regina dei fiori. Ha il potere di profumare di virtù la nostra vita e di rendere serena la nostra morte. Il Rosario infonde grande sollievo e somma fiducia nelle ore più difficili della vita e nelle angosce più profonde.
Pensate a tante mamme e a tanti papà che piangono amare lacrime per qualche figlio che si è allontanato da Dio. Questa per loro è la più acerba sofferenza morale che viene attenuata soltanto quando ogni giorno prendono in mano il S. Rosario nella cui recita ripongono tanta speranza e perfino la certezza del ritorno a Dio del proprio figlio.
Un esempio. L’On. Giovanni Bovioaveva perso la fede religiosa. Una rivista della massoneria l’aveva presentato come massone e laicista perfetto e anticlericale alla massima potenza. Una sera, ritornando a casa, vede, come al solito, la sua buona mamma accanto al fuoco con la corona del Rosario in mano. Egli non riesce a trattenere la sua rabbia anticlericale. Si precipita verso di lei con furore diabolico, le strappa dalle mani la corona e, con sommo disprezzo, la getta per terra.
Seguono alcuni istanti di silenzio. Poi la vedova madre, tra grandi singhiozzi, gli dice: “E ora, figlio mio, che cosa mi dai in cambio della corona?” Lui rimane interdetto, poi silenziosamente raccoglie la corona e la ripone nelle mani della madre. Quel Ministro del governo non aveva trovato nulla che potesse sostituire il Rosario, che potesse ridonare conforto e speranza al cuore straziato di sua mamma.
Un delicato scrittore afferma: “O corona del Rosario, sei una delle più umili tra le mie cose, ma sei la mia più vera ricchezza, e sarai l’unica che non mi lascerà, l’unica che verrà con me sottoterra (intrecciata nelle mie mani), quando tutte le altre cose mi lasceranno”. Andremo, così, all’eternità, stringendo quella corona che sarà come il segno per cui la Madonna ci riconoscerà per suoi, destinati alla gioia senza fine.
Fin da ora, o Madonna del Rosario, ti supplico: “Raccomandami al tuo Figliuol verace / uomo e verace Dio / che accolga il mio spirito ultimo in pace!” (Petrarca).
P. Crispino Lanzi
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