Meditazioni per un anno – 25 febbraio – 192° giorno
Questo articolo è stato già letto837 volte!
MARIA
MADRE SPIRITUALE DI OGNI CRISTIANO
1 – Maria è la nostra Mamma celeste. Il Concilio afferma: “E’ veramente Madre delle membra (di Cristo)” che siamo noi. È “Madre a-matissima che nella Chiesa Santa occupa, dopo Cristo, il posto più alto e più vicino a noi” (cf. Lumen g. 53-54).
2 – Gesù l’ha proclamata nostra Madre quando era morente sulla Croce dicendo a Giovanni che rappresentava ciascuno di noi: “Ecco tua Madre” (Giov. 19,27).
3 – Maria, mia Madre, è qui, accanto a me. Mi vede. Mi segue passo dopo passo, istante dopo istante. Mons. Oggioni scrive: “Quella della Madonna è una presenza particolarissima, perché legata alla sua risurrezione; Maria è qui, è in me. Non posso contattarla visibilmente, ma è con me: con l’assunzione al cielo, ha superato tempo e spazio”.
4 – Maria ci ama di un amore altissimo e tenerissimo, inferiore soltanto all’amore infinito di Gesù.
L’amore resta la prima necessità di ogni uomo, bimbo o adulto. Senza amore si diventa tristi, nervosi, cattivi, ci si ammala; senza amore non si vive. Giacomo Leopardi, scrivendo al fratello Carlo, implora: “Amami per Iddio! Ho bisogno di amore, di amore, di amore! Non ho bisogno di stima né di gloria, né di altre cose simili, ma di amore! Quale gioia sentirci tanto amati dalla dolce mamma del cielo!
Esempio: Conosci la leggenda di quel giovane snaturato? Si era lasciato ammaliare da una donna impura e superba che gli disse: “Se veramente mi ami, va a casa, uccidi tua madre e portami il suo cuore che io lo getterò ai cani”. Il figlio, accecato dalla passione, va, uccide sua madre, ne estrae il cuore e corre verso la sua amante. Inciampa e cade; quel cuore è sbattuto a terra. Si ode la flebile voce di mamma: “Mio caro figlio, ti sei fatto male?”.
La Mamma del cielo ci ama di un amore ancor più tenero e misericordioso, anche se le trafiggiamo il cuore con la spada del peccato. Non offendiamola mai! Amiamola sempre! Lei “si prende cura dei fratelli del suo Figlio, pellegrinanti e posti in mezzo ai pericoli e agli affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata” (Lumen g. 62).
P. Crispino Lanzi
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.