Meditazioni per un anno – 240° giorno
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LA GRAZIA SANTIFICANTE
ALTISSIMO DONO DI DIO
La Grazia è l’amore di Dio che irrompe nei nostri cuori e ci trasforma, ci eleva, ci fa rinascere, ci rende partecipi d’una nuova vita, della vita supernaturale che è la vita di Dio in noi. S. Atanasio afferma: “II Figlio di Dio si è fatto figlio dell’uomo affinchè i figli degli uomini diventino figli di Dio”.
Il cristianesimo si distingue dalle altre religioni e le supera infinitamente perché è la religione dell’amore, la religione dei figli di Dio. E’ necessario accogliere l’Amore, la Grazia di Dio, la rinascita spirituale, poiché, come disse Gesù a Nicodemo: “Se uno non rinasce da acqua e da Spirito Santo, non può entrare nel Regno dei deli” (Giov. 3,5).
Chi vive in grazia di Dio accumula meriti per l’eternità mediante ogni opera che compie per amore di Dio, mentre tutte le azioni di chi non vive in grazia sono opere morte ossia inutili per la vita eterna. Ogni istante della vita terrena è preziosissimo: utilizziamolo vivendo nell’Amore e agendo per amore.
La Grazia è luce e porta alla luce: il peccato è rifiuto della luce, è tenebra e conduce alle tenebre eterne. La grazia è simboleggiata anche da “quella nube e colonna di fuoco che per tutto il viaggio nel deserto difese il popolo eletto dalla oscurità della notte e, attraverso un cammino pieno di peripezie, lo condusse alla patria promessa” (s. Beda).
La Grazia ci fa entrare nella realtà viva della “Comunione dei Santi” e del “Corpo Mistico di Cristo”: ci unisce come pàmpini o ramoscelli alla Vite che è Cristo, come membra al Corpo Mistico di cui Gesù è il Capo. La Grazia è la linfa, è il sangue che ci unisce al Salvatore. Perseveriamo nella Grazia; cresciamo nella Grazia; restiamo aggrappati a Gesù!
Esempio. Bella la storia di S. Cristoforo! Il gigante traghettava la gente da una riva all’altra del fiume Oronte, per amore di Dio. Un giorno prese sulle spalle un grazioso bambino. Giunti in mezzo al fiume, una corrente d’acqua minacciava di travolgerli. Allora il bambino sussurrò: “Coraggio, avanti, tu porti Cristo!”.
Nelle tempeste della vita, ripeti con S. Paolo: “Io vivo, ma non sono più io che vivo; è Cristo che vive in me!” (Galati 2,20). Io porto Cristo!
P. Crispino Lanzi
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