Meditazioni per un anno – 233° giorno
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ANIMA. SPLENDORE DELL’UOMO
“Polvere, ricordati che sei splendore!” Con queste parole, poste a titolo di un suo libro, il P. Plus sintetizza l’apporto di luce, di bellezza e di grandiosità che l’anima conferisce al corpo umano e a tutto l’uomo. E’ una verità entusiasmante: l’anima rivestita di fede e di grazia, fa del corpo uno splendido tempio del Signore: “Non sapete che i vostri corpi – grida S. Paolo – sono tempio dello Spirito Santo?” (i Corinzi 6,19).
1 – “Ricordati, o uomo che sei polvere e in polvere ritornerai” (Genesi 3,19). L’uomo, in quanto a corpo, è fragile, soggetto a malattie, incline al peccato, debole, e, se cede alle tentazioni, può diventare superbo, avaro, lussurioso e libidinoso fino alla nausea (cf. Ezechiele 23). “Ogni uomo è come erba – dice lo Spirito – e tutta la sua gloria è come un fiore del campo: si secca l’erba e il fiore appassisce” (isaia 40,6).
La nostra vita corporale può spezzarsi all’improvviso. E subito dopo, per l’anima, ci sarà il giudizio di Dio, e, o la salvezza eterna o la dannazione eterna. Quindi urge dare ascolto a Gesù che ci ripete: “State preparati! Pregate! Rimanete nel mio amore!”
Perfino Socrate esclama: “Non ti vergogni a darti pensiero più delle ricchezze, della fama, degli onori, che della tua anima?…Voi, giovani e vecchi, non dovete aver più cura del corpo che dell’anima, sì che questa diventi ottima e virtuosissima” (Apologià).
2 – Ricordati, o uomo, che sei splendore e splenderai nella gloria del Ciclo! Perché il corpo partecipi in eterno allo splendore dell’anima, deve diventare, su questa terra, la “barca del sole”.
Che significa “barca del sole”? Cleope, 4.500 anni or sono, volle fosse posta, accanto alla sua tomba, la “barca del sole”, di metri 40 per 5, perché servisse per il suo viaggio verso l’immortalità. Quella barca è stata scoperta recentemente accanto alla sua piramide (tgi, 8-3-82). Se il corpo diverrà strumento di bene, sarà la “barca del sole” per condurre l’anima alla felicità celeste, e, il corpo stesso, risorto, parteciperà allo splendore della gloria eterna. Come grida S. Paolo: “La nostra patria è nei cieli e di là aspettiamo, come Salvatore, il Signore Gesù Cristo che trasfigurerà il corpo della nostra miseria per renderlo conforme al corpo della sua gloria” (Filipp. 3,20s).
P. Crispino Lanzi
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