Meditazioni per un anno – 2 ottobre – 63° giorno
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Gesù – L’incarnazione – 1
1 – II verbo si è fatto carne.
Al centro dell’universo, al centro della storia, al centro dell’umanità, al centro della religione sta l’Avvenimento che supera ogni altro avvenimento e che il Vangelo esprime con queste solenni parole: “II Verbo si è fatto carne” ossia “Dio si è fatto uomo” (Giov. 1, 14). Quindi Gesù, Verbo-Incarnato, è veramente Dio da sempre ed è veramente uomo da 2.000 anni or sono. S. Giovanni, dopo decine di anni dalla tragedia del Calvario, ricorda vivamente Gesù come vero Dio e vero uomo con queste commoventi parole: “Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che abbiamo veduto con i nostri occhi, e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita…, quello che abbiamo veduto e udito, lo annunziamo anche a voi… Queste cose vi scriviamo perché la vostra gioia sia perfetta” (1 gv. 1, 1-4).
2 – L’Incarnazione del Verbo costituisce il vertice dell’amore del Padre verso di noi come afferma il Vangelo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui. Chi crede in Lui non è condannato, ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio” (Giov. 3,1-18).
3 – Perché Dio si è tanto umiliato fino a farsi uomo? Per riconciliare gli uomini con il Padre celeste, dopo che l’umanità in A-damo si era ribellata a Dio. E così ci ha meritato la grazia santificante e ci ha riaperto la strada verso la felicità eterna. Quindi Gesù è il Maestro da ascoltare, il Modello da imitare, il Salvatore da invocare. Dunque – diremo con Dostoievski – “al problema della felicità c’è una sola risposta: proclamare la verità di Cristo come uomo e come Dio”, proclamarla con la mente, con il cuore, con la preghiera, con la vita.
“Fratelli, – vi dirò con S. Paolo – deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci intralcia, corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo Sguardo SU Gesù”, (Ebrei 12, ls.).
Fra Crispino Lanzi
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