Meditazioni per un anno – 198° giorno – Maria, meditatrice di tutte le Grazie
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MARIA
MEDIATRICE DI TUTTE LE GRAZIE
Concordiamo con i fratelli Protestanti nel credere: “Uno solo è il Mediatore tra Dio e gli uomini: l’uomo Cristo Gesù” (i Timoteo 2,5).
Tuttavia, aggiungiamo che la Bibbia ci insegna che Gesù, Mediatore principale, si è servito di mediatori secondari, dipendenti da lui, per salvare l’umanità: tra questi eccelle la Madonna.
Infatti, Dio ha trattato con le persone mediante Abramo, Mosè, i profeti, eco. Gesù, pur potendo fare tutto da sé, “ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero al fine di edificare il Corpo di Cristo” (Efes. 5, ih.). Dio è diventato uomo, solo dopo il FI Aldi Maria.
Dunque Maria è la Mediatrice di Cristo nella Redenzione. Questa “funzione materna di Maria verso gli uomini – afferma il Concilio – in nessun modo oscura o diminuisce l’unica mediazione di Cristo” (Lumen f. 60). La mediazione di Maria è dipendente da Gesù.
Maria porta Gesù alle anime e porta le anime a Gesù. “È proprio di Maria condurci sicuramente a Gesù, come è proprio di Gesù condurci sicuramente all’Eterno Padre” (Monitori).
Maria implora, ottiene e dispensa ogni grazia.
Gesù è la fonte delle grazie, Maria ne è l’acquedotto e il canale. S. Bernardino da Sienaafferma: “Ecco il corso delle grazie: dalla Trinità come da fonte, da Gesù come da colui che ce le ha meritate, a Maria che ne è la dispensatrice”. Dunque la devozione a Maria è necessaria.
Esempio. Papa Giovanni XXIII, dal suo letto di agonia, ha impartito a tutti meravigliose lezioni di vita cristiana e santa. Uno dei suoi principali insegnamenti è stato la fiducia nella Madonna. Soltanto con il venir meno del respiro si spense sulle sue labbra il flebile mormorio della sua giaculatoria prediletta: “Madre mia, fiducia mia!”
Nelle sofferenze, nelle tentazioni, nelle ore difficili, ripeti: “Madre mia, fiducia mia! E pensa che “due cose sulla terra non ti abbandoneranno mai: l’occhio di Dio che sempre ti vede e il cuore della Mamma che sempre ti segue” (P. Pio).
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1 – La Chiesa ci ripete, indicandoci la Madonna: “Non dimenticare i gemiti di tua Madre!”(Siratide 7,29).
La Serva di Dio Valtorta scrive: “II dolore è penetrato in lei con la violenza di una meteora che precipita dal ciclo nel momento stesso in cui Ella conobbe l’estasi dell’abbraccio con lo Spirito creatore” ossia nell’istante dell’Incarnazione del Verbo, o, per lo meno, sono iniziati al momento della “presentazione di Gesù nel tempio” quando il profeta Si-meone disse a Maria che il suo Figlio sarebbe stato “segno di contraddizione” e che a lei “una spada trafiggerà l’anima” (cf. Luca 2,34). Da quell’istante lei seppe che avrebbe allevato Gesù per il sacrificio della Croce. E ogni volta che contemplava il volto di Gesù, nella sua mente intrav-vedeva gli insulti, le spine, la croce, la dolorosa agonia che l’attendeva.
2 – La pietà dei fedeli ha codificato i Sette dolori di Maria corrispondenti ai Sette racconti evangelici: la profezia della spada (Luca 2,34s); la fuga in Egitto (Matteo2,i3s); lo smarrimento di Gesù nel tempio (Luca 2,43-50); l’incontro con Gesù sulla via del Calvario (cf Luca23,26s); la sua presenza sotto la croce (gìov. i9,25ss); la deposizione di Cristo crocifisso tra le sue braccia (cf. Maiteo27,55ss) e la sepoltura di Gesù (cf. gìov. u,40ss).
3 – II vertice dei dolori di Maria è sul Calvario quando assiste all’orribile crocifissione e agonia e morte del suo Figlio.
Esempio. A Sersale (Catanzaro), 1929: una eroica madre è in cammino sui monti con il suo piccolo figlio. Investita da una improvvisa tempesta di neve, perde l’orizzonte … Scava una fossetta nella neve come riparo per il suo bimbo; lo copre con il suo scialle. E lei in piedi chiama, grida… Sfinita si adagia sulla neve ponendo attenzione a fare arco con la sua persona al figlio per difenderlo dal gelido vento. Qualcuno ha sentito; corre. Trova quella mamma, Carmela Borelli, morta assiderata. Ma il figlio è vivo. Ha sacrificato se stessa per lui!
È una pallida immagine della Madonna, la quale ha accolto una tempesta di dolori acconsentendo alla morte dolorosa del suo Figlio per la nostra salvezza. Meditiamo spesso sulle sue sofferenze. E nei momenti difficili invochiamola con un’Ave Maria o con queste parole: “Salve, o Maria, Vergine bella, / tra le tempeste tu ci sei stella, / al nostro pianto l’orecchio inchina, / madre Regina” (Pazzanese).
P. Crispino Lanzi
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