Meditazioni per un anno – 17 aprile – 220° giorno
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ROSARIO.
PREGHIERA DEI POVERI, DEGLI UMILI
II Rosario è scaturito dal cuore della Madonna, “umile ed alta più che creatura” (Dante); e trova accoglienza tra gli umili e i poveri. S. Domenico, il primo propagatore del Rosario, era di un’umiltà incantevole e di una povertà altissima, simile a quella professata da S. Francesco e la Vergine l’ha scelto come diffusore del Rosario. S. Bernardetta, la veggente di Lourdes, apparteneva a una famiglia tanto povera da non avere neppure l’indispensabile per sfamarsi e neppure la legna per accendere il fuoco in cucina.
Giacinta, Francesco, Lucia, i veggenti di Fatima, avevano una povertà, una semplicità, un’umiltà sorprendenti, e perciò Dio li ha scelti per le rivelazioni importanti sulla preghiera del Rosario che la Madonna ha tanto raccomandato in ogni Apparizione del 1917:
13 Maggio: “Recitate il Rosario tutti i giorni”.
13 Giugno: “Recitate il Rosario tutti i giorni”.
,73 Luglio: “Continuate a recitare il Rosario tutti i giorni, per la pace nel mondo e la fine della guerra; solo lei vi può aiutare”.
19 Agosto (il 13 Agosto i tre fanciulli erano in prigione): “Voglio che seguitiate a dire il Rosario tutti i giorni”.
13 Settembre: “Continuate a dire il Rosario per la fine della guerra”.
13 Ottobre: “Sono la Madonna del Rosario; voglio che continuiate sempre a dire il Rosario tutti i giorni”.
Moltissimi prigionieri, nei campi di lavoro forzato e di sterminio nazista e negli innumerevoli e spaventosi lager della Russia comunista, hanno trovato il loro unico conforto nella preghiera e nel S. Rosario. Sono tante le persone umili, ammalate che nella mia piccola e-vangelizzazione di parrocchia in parrocchia, di casa in casa, mi hanno parlato della grande gioia che attingono dal Rosario giornaliero. Molti ne recitano 3 ogni giorno,; alcuni perfino 10 o 20 o 30 giornalmente.
Ripeti con il veggente di Fatima, Francesco: “Cara Madonna, se i Rosari ti piacciono tanto, io te ne dirò quanti ne vuoi!”. Paolo VI ci esorta, ci supplica: “Noi tutti riprendiamo in mano la corona del Rosario” e recitiamolo “con la semplicità e il fervore degli umili, dei piccoli, dei devoti, degli afflitti e dei fiduciosi”.
P. Crispino Lanzi
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