Meditazioni per un anno – 16 febbraio – 183° giorno
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MARIA: L’ANNUNCIAZIONE.
Il Vangelo racconta: “L’Angelo Gabriele fu mandato da Dio ad una città della Galilea, detta Nazaret, ad una Vergine fidanzata ad un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide. La Vergine si chiamava Maria”. (Luca 1,26s). Gibieuf commenta: “L’Arcangelo Gabriele non scende a Roma la trionfale, ad Atene la saggia, a Babilonia l’orgogliosa. No, egli va in un angolo della Galilea, in un villaggio sconosciuto, a Nazaret. Qui trova una casetta che ospita il tesoro del cielo e della terra, il segreto amore dell’eterno Padre: una Vergine. Il suo nome è Maria: ella è un abisso di grazie, un oceano di grandezze, un mondo di meraviglie”. L’Angelo, presentandosi a Maria, le fa la più straordinaria promessa: “Concepirai un Figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù, sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo” (Luca 1,30ss.).
S. Caterina da Siena esclama: “O Maria, il Figlio di Dio aspettava alla porta della tua volontà che tu gli aprissi. Bussava alla tua porta il Dio eterno; ma se tu non avessi aperto, Dio non si sarebbe incarnato in te”. Ma ecco, in te, l’ascolto, l’attenzione, la piena docilità allo Spirito! La Vergine dice: “Fiat! Sì!” Al suono di questa parola “il Verbo si è fatto carne” (gv. 1,14) e Maria diventa Madre di Dio!.
Cornelio Alapide commenta: “Dio si fa uomo, l’uomo diventa dio; il cielo si abbassa, la terra s’innalza; Dio ha una madre, una Vergine ha Dio per Figlio; gli Angeli stupiscono, la terra esulta, freme l’inferno. Tutto è salvo… Un Fiat di Dio crea il mondo; un Fiat di Adamo lo perde; un Fiat di Maria permette l’Incarnazione del Verbo e salva l’universo”. Esempio. Lo scheletro di un soldato fu trovato tra i dirupi (nel 1952). Lì accanto c’era la gavetta entro la quale stava un foglio su cui era scritta una sola parola “mamma”.
In quella parola quanti dolci segreti e quali dolci affetti di un povero figlio lontano da tutti, sofferente, moribondo! Ogni giorno della nostra vita, specialmente nelle difficoltà, tentazioni, sofferenze, invochiamo la Madonna, diventata nostra Madre celeste nell’istante del suo fiat nell’Annunciazione. Questa tenerissima Mamma ci risponderà prontamente e con piogge di grazie.
P. Crispino Lanzi
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