Meditazioni per un anno – 16 dicembre – 136° giorno
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L’EUCARESTIA
ESIGE UNITÀ E CARITÀ
1 – L’Eucarestia è “segno di unità e simbolo di carità” (s. Agostino) L’Ostia santa è composta di tanti chicchi di grano sparsi nelle colline e diventati un solo pane. Così noi cristiani, pur diversi di razza, di carattere, di provenienza, dobbiamo essere una sola cosa in Gesù. Il Salvatore, nella sera in cui istituì l’Eucarestia, pregò il Padre perché i suoi seguaci fossero “una sola cosa”.
2 -1 primi cristiani hanno realizzato pienamente questa unità. Gli Atti (4,32ss.) affermano: “La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune… Nessuno infatti tra loro era bisognoso perché quanti possedevano campi e case li vendevano, portavano l’importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli Apostoli; e poi lo distribuivano a ciascuno secondo il bisogno”.
Ecco il modello di ogni Comunità familiare e parrocchiale! S. Paolo ci ricorda: “Come in un solo corpo abbiamo molte membra… così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo Corpo in Cristo” (Rom. I2,4ss). Dunque siamo molto più che fratelli: siamo “concorporali” facendo tutti parte del Corpo mistico di Cristo, quindi la nostra carità deve essere molto più che fraterna.
Inoltre partecipiamo alla stessa mensa dell’altare, ci cibiamo dello stesso cibo spirituale che è l’Eucarestia. Perciò ci dobbiamo amare tra di noi – dice S. Francesco d’Assisi – “molto più che una madre ama i suoi figli”. Gesù soggiunge: “Amatevi l’un l’altro come Io vi ho amati” (Giov. 13,34).
La nostra carità sia pure servizio ai fratelli, sull’esempio di Gesù, il quale, prima di istituire l’Eucarestia, si è umiliato sino a lavare i piedi agli Apostoli e ha detto a noi che dobbiamo fare altrettanto. In altra occasione aveva affermato: “Non sono venuto per essere servito, ma per servire” (Matteo 20,28).
Per vivere nella carità bisogna cibarsi con fervore della Carità ossia dell’Amore, vale a dire di Gesù Eucaristico! Sul frontale di una chiesa ho letto queste parole: “Qui si entra per nutrirci di Cristo Amore, da qui si esce per portare amore ai fratelli.
P. Crispino Lanzi
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