Meditazioni per un anno – 15 ottobre – 77° giorno
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GESÙ È IL LIBERATORE
DAL PECCATO, DALL’ERRORE, DALLA MORTE.
1 – Gesù ci libera dal peccato. E’ la liberazione più importante, dalla quale possono derivare le altre liberazioni: quelle da fame, da ingiustizie, da guerre e da altri mali causati dai peccati. Nulla è più orrendo del peccato grave: è ribellione a Dio, è attentato deicidio, è crocifissione di Gesù, è andare verso un terribile giudizio di Cristo e verso il tormento eterno, (cf. Ebrei 6 e 1o).
Quindi nulla è più liberante della liberazione dai peccati. Il Vangelo afferma: “Egli (Gesù) salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Matteo 1,20$.). Giovanni Battista indica Gesù con queste parole: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco Colui che toglie il peccato del mondo” (gìov. 1,29).
S. Paolo dice: “Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore perché noi potessimo diventare, per mezzo di Lui, giustizia di Dio” (2 Corinzi 5,21).
L’Apocalisse conferma: “A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di Sacerdoti per il suo Dio e Padre, a Lui la gloria e la potenza” (Apoc. i,5s.).
2 – Gesù ci libera dall’errore. Oggi c’è una tempesta di errori. Essi sono la sorgente di tutti i disordini. Soltanto Gesù può affermare: “Io sono la via, la verità, la vita” (gìov. 14,5). “Per questo io sono nato e per questo sono venuto al mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce” (gìov. 18,37). “Se voi per-severete nella mia parola, sarete veramente miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (gìov. 8,21).
3 – Gesù ci libererà dalla morte, assicurandoci la risurrezione. Il Salvatore esclama: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in Me, anche se sarà morto, ritornerà a vivere” (Gv. 11,25). S. Paolo grida: “L’ultimo nemico, la morte, sarà vinto dalla risurrezione” (i Corinzi 15,26). “Con la sua morte ci libera dalla morte” (2 Timoteo 1,10). “Dov’è, o morte, la tua vittoria?” (i Corinzi 5,55). “La nostra patria è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il Quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo
glorioso” (Filip. 3,18-2l).
P. Crispino Lanzi
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