Meditazioni per un anno – 11 settembre – 72° giorno
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GESÙ È SALITO AL CIELO
1 – Meditiamo questo lieto mistero dell’Ascensione.
Gli apostoli avevano gioito di una presenza continua di Gesù nei tre anni della sua predicazione. E con stupore l’avevano più volte veduto nei 40 giorni dopo la sua morte e risurrezione. Poi “fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo … Due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù che è stato assunto fino al Cielo, ritornerà un giorno allo stesso modo” (Atti 1, 9-11).
2 – L’Ascensione di Gesù è il punto culminante della sua vita. È il termine delle sue fatiche e sofferenze. È l’ultima pagina terrena del suo cammino di totale obbedienza al Padre. È la sua vittoria definitiva sul peccato, sul diavolo e sulla morte.
È la sua esaltazione suprema, come afferma S. Paolo: “Gesù… annientò Se stesso … facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di Croce. Dio lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre” (Filip. 2,5-11).
3 – L’Ascensione di Gesù è la conferma della sua divinità, della sua dottrina ed è la garanzia della sua missione. È venuto dal Padre, ci ha riconciliati con lui, ora ritorna al Padre per indicarci la strada.
4 – L’Ascensione di Gesù è, per noi, luce di fede e di speranza. Aumenta la nostra fede. Ci ricorda qual è il nostro destino, e che
anche il nostro corpo ha un altissimo valore poiché Gesù lo chiamerà alla risurrezione gloriosa e alla gloria celeste.
Rafforza la nostra sicura speranza, conforme alla promessa di Gesù medesimo: “Vado a preparare il posto per voi. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, verrò di nuovo a prendervi con me, affinchè dove sono io siate anche voi” (gìov. 14,2s.).
Vi ripeterò con S. Paolo: “Possa Egli (Gesù) davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i Santi” (Efes. 1,17s.).
P. Crispino Lanzi
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