Meditazioni per un anno – 11 novembre – 102° giorno
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II Crocifisso è il mistero dell’amore sanguinante di Gesù per noi. “Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per noi” (1Gv. 3,16). Come preannunciò il profeta Isaia, Gesù crocifisso è Colui che è stato “disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire … Si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori… Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità” (53,3-5).
S. Caterina da Siena afferma che Gesù è andato a morire perché era innamorato di noi: “Corse come un innamorato all’obbrobriosa morte della santissima Croce e con tanta pena e tormento ci donò l’abbondanza del suo sangue”.
Il crocifisso è sostegno alle nostre sofferenze.
Giovanni Paolo II esorta: “In qualunque nostra pena morale o fisica guardiamo il Crocifisso. Regni ben visibile e venerato il Crocifisso nelle nostre case” (24-3-1979). II medico e martire B. lito Brandsma, frate Carmelitano, portava incisa la Croce su un bottone della sua giacca di prigioniero, e poggiava frequentemente il dito su quella croce trovando tanta forza per sopportare le orribili torture del lager nazista di Dachau.
Il Crocifisso sia la nostra guida, il nostro modello.
In una casa di veri cattolici, sul televisore ho visto un Crocifisso. Perché? Il capo-famiglia, in pieno accordo con i familiari, dice: “Lui è il nostro riferimento morale, la nostra guida. Ogni volta che i programmi o le immagini non sono graditi a Lui, si cambia canale o si spegne. Così noi, in qualsiasi momento della vita, lasciamoci guidare sempre da Gesù, crocifisso e risorto per la nostra salvezza.
Imitiamo S. Carlo Borromeo, il quale viveva in assidua meditazione del Crocifisso. In una omelìa prega così: “Rimani con noi con la tua grazia, con il tuo splendore, o Signore Gesù. Rimani nei nostri cuori, nella nostra volontà, nell’intelligenza, nel più profondo della nostra memoria. Fa che ci ricordiamo sempre di Te, che siamo sempre memori della tua crudelissima PASSIONE, che sempre, con gli occhi dell’anima e del corpo, Ti contempliamo, o CROCIFISSO” (Quares. 1548).
P. Crispino Lanzi
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