Meditazioni per un anno – 10 Agosto
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MEDITAZIONE. È URGENTE
PER EVITARE GRAVI INCIDENTI SPIRITUALI 1°
Nelle strade del mondo, quanti incidenti con milioni di morti, con innumerevoli feriti, con incalcolabili danni economici! Sono molto più i morti per gli incidenti stradali che per le guerre.
Negli Stati Uniti, nei circa 220 anni di indipendenza, ci sono stati, in tutte le guerre, 600 mila morti, ma, in circa 80 anni di automobile, i morti sulle strade sono stati più del doppio.
Questi incidenti spesso avvengono per mancanza di riflessione.
Nella vita spirituale gli incidenti mortali, ossia i peccati gravi, avvengono sempre per mancanza di seria riflessione o meditazione. Infatti è impossibile commettere peccato mortale se si medita con la mente e con il cuore sull’amore infinito di Dio per noi, o sulla passione e morte in croce di Cristo Dio per la nostra salvezza, o sui novissimi. Lo Spirito Santo ti ripete: ” In tutte le tue opere ricordati della tua fine (dei tuoi novissimi: morte, giudizio, inferno, paradiso) e non cadrai mai nel peccato” (Siratide 7,40).
Il Signore, mediante il profeta Geremia (12,8-11) si lamenta delle ribellioni e dei ruggiti contro di Lui causati dalla mancanza di riflessione o meditazione: “La mia eredità (ossia il mio popolo) è diventata come un leone nella foresta, ha ruggito contro di me…”.
Esempio. S. Massimiliano Kolbe e i suoi 600 giovani Frati francescani conventuali, nella città dell’Immacolata, vicino a Varsavia, lavoravano instancabilmente per diffondere le verità cristiane con il mezzo moderno della stampa. Quando raggiunsero il culmine delle tirature del giornale “Cavaliere dell’Immacolata” e delle pubblicazioni, P. Kolbe chiese: “Ora che dobbiamo fare?” Un giovane Frate rispose: “Dobbiamo raddoppiare la produzione!” P. Kolbe, raggiante in volto, affermò: “Bisogna innanzitutto perfezionare lavila interiore: l’unione con Dio e con Maria. Il rendimento del lavoro ne verrà come conseguenza”. Imitiamo quei 600 giovani: nel lavoro febbrile il primato as¬soluto era lasciato alla vita interiore e la meditazione aveva il primato nel primato. Così evitavano gli incidenti spirituali e crescevano nella spiritualità e nella santità.
Fra Crispino Lanzi
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