Maria Donna e Madre
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Poniamoci di fronte all’evento della divina maternità animati da sentimenti di gioioso stupore. Dio vuole farsi uomo, e una donna, chiamata nella libertà dell’Amore, gli dà corpo umano. E il Verbo si è fatto uomo ed abita in noi. Riflettiamo e contempliamo con l’intelligenza del cuore:
– l’Invisibile, diventa visibile;
– l’Eterno, entra nel tempo e ad esso si sottomette;
– l’Onnipotente diventa fragile;
– l’Irraggiungibile diventa compagno nel cammino della vita;
– l’Inesprimibile si rivela col linguaggio dei semplici;
– l’Onnisciente impara ad essere uomo;
– il Verbo eterno diventa corpo da amare e nutrire, mani da accarezzare, volto da baciare.
Stupore cioè silenzio, calma esteriore ed interiore, ammirazione per il dono ricevuto. Non potevamo pretendere nulla da Dio perché siamo peccatori, anzi spesso Io neghiamo o lo rinneghiamo.
Questa è la radice di ogni peccato perché peccare è mettersi, o credere di potersi mettere, al di sopra di Dio, sostituendosi a Lui! E Lei, Maria di Nazaret? Lei, la serva, non comprende ma si fida del suo Dio, accetta la sua proposta e diventa sua Madre e, come tale:
– diventa regina con Lui che è re;
– diventa l’onnipotente per grazia, perché il Figlio, il Padre e Io Spirito le partecipano, per puro dono d’amore, i segni della propria identità.
Ciò che Dio è per natura, Lei Io è per partecipazione.
Dio è Bontà
Lei diventa la Madre di bontà.
Dio è Misericordia,
Lei la Madre di misericordia.
Dio è Grazia stessa,
Lei la Madre della grazia e la dispensatrice di tutte le grazie.
Dio è Vita,
Lei la Madre della vita.
Dio e la nostra speranza,
Per questo a Lei si volgono tutti gli uomini; per questo tutti chiedono la sua materna intercessione, certi che perché è Madre ottiene ciò che ogni uomo non osa neppure sperare e per Lei il Cristo continua a cambiare l’acqua inodore, insapore e talvolta rancida, delle piccole storie dell’uomo, di ogni uomo, nel vino nuovo della salvezza e della gioia.
Cana insegna. La maternità, per ogni donna, è un’esperienza “irreversibile” e dire madre significa dire figlio. Binomio inscindibile. Maria di Nazaret è Madre di Dio e, da allora, Dio non può più essere ricacciato indietro, lontano, nel mondo dei sogni o delle paure infantili.
Figlio di una donna, Lui non si può più negare. Si può rifiutare nella propria vita, ma non si può ignorare. Se sei nato non puoi nasconderti, dice un detto popolare. Vale per l’uomo e vale per Dio che si è fatto uomo.
Madre vera perché non presta l’utero e poi scompare, ma Madre che, come mia madre, come ogni mamma, non finisce mai di generare il Figlio che da alla luce. È un mistero la vita ed è un inesauribile mistero la maternità umana. Lei, la giovane mamma di Betlemme e di Nazaret, lo scoprirà pian piano, poco per volta, fino al Calvario, quando le sarà chiesto di continuare a essere Madre per generare alla fede ogni uomo redento dal sangue del suo unigenito e primogenito «tra molti fratelli».
Madre di Cristo e dell’umanità in cammino verso la patria celeste in attesa che l’ultimo dei figli torni a Casa. Solo allora, Lei, che tutte le genti invocano “Santa Madre di Dio”,
sarà pienamente, totalmente Madre dei redenti.
Don Giuseppe Sacino
“Maria donna per il nostro tempo”
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