Madre Speranza – Apostola dell’Amore Misericordioso –
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Madre Speranza, da giovane
Essendo la prima di nove figli, Maria Josefa andò giovanissima a servire in casa di un ricco mercante di Santomera, José Fernandez, meglio conosciuto come Pepe Ireno. In quegli anni, la mamma Esperanza imparò le prime lettere dell’alfabeto grazie ai figli di Pepe, i quali pensavano che la fanciullo dovesse imparare a leggere e scrivere. Questo gesto generoso sarebbe stato sempre ricordato da mamma Esperanza. All’età di 22 anni Maria Josefa decise di diventare monaca di clausura, nella Congragazione delle “Figlie del Calvario” di Villena. Era la più giovane del convento. Le altre sette religiose superavano i sessanta anni.
Poco dopo, nel 1921, per ordine del Vescovo di Cartagena, e per questioni di sopravvivenza, le Figlie del Calvario si fonderanno con la Congregazione religiosa dei clarettiani, ora chiamata le Figlie di Maria Immacolata di insegnamento. Sarebbe in quegli anni che Madre Speranza cominciò a coltivare la propria formazione umana e spirituale. Alcuni anni più tardi la madre Speranza fu inviata al convento di Velez Rubio, dedicata ai bambini. Dopo un anno di questa nuova destinazione fu trasferita, questa volta a Madrid, dove rimase con i Padri Clarettiani.
La ragione di questi trasferimenti era l’incertezza della Santa Madre Chiesa, verso la Speranza in conseguenza degli eventi osservati in lei. Si disse che avevano notato alcuni “fenomeni soprannaturali”, e cercavano di determinare se questi eventi venivano da Dio, o semplicemente erano ‘scherzi o fantasie. ” Data questa situazione, Madre Esperanza era sotto osservazione del Santo Uffizio, ma presto fu deciso di farle prendere i voti solenni poichè aveva dimostrato il suo impegno verso Dio. (Continua)
Maria Josefa, come veniva chiamata, proveniva da una famiglia povera di operai di El Sisco (Spagna). Nata a Mill Trail, un 30 settembre 1893, viveva in una piccola casa, costruita con fango, che fu poi distrutta dalle catastrofiche inondazioni del fiume Segura. I suoi genitori, José Antonio Alhama de Palma e María del Carmen Valera Buitrago, non potevano dare alcuna istruzione perchè non avevano mezzi per farlo. In una terra povera, l’analfabetismo era la regola dell ‘ambiente nel tardo Ottocento e primi Novecento.
Essendo la prima di nove figli, Maria Josefa andò giovanissima a servire in casa di un ricco mercante di Santomera, José Fernandez, meglio conosciuto come Pepe Ireno. In quegli anni, la mamma Esperanza imparò le prime lettere dell’alfabeto grazie ai figli di Pepe, i quali pensavano che la fanciullo dovesse imparare a leggere e scrivere. Questo gesto generoso sarebbe stato sempre ricordato da mamma Esperanza. All’età di 22 anni Maria Josefa decise di diventare monaca di clausura, nella Congragazione delle “Figlie del Calvario” di Villena. Era la più giovane del convento. Le altre sette religiose superavano i sessanta anni.
Poco dopo, nel 1921, per ordine del Vescovo di Cartagena, e per questioni di sopravvivenza, le Figlie del Calvario si fonderanno con la Congregazione religiosa dei clarettiani, ora chiamata le Figlie di Maria Immacolata di insegnamento. Sarebbe in quegli anni che Madre Speranza cominciò a coltivare la propria formazione umana e spirituale. Alcuni anni più tardi la madre Speranza fu inviata al convento di Velez Rubio, dedicata ai bambini. Dopo un anno di questa nuova destinazione fu trasferita, questa volta a Madrid, dove rimase con i Padri Clarettiani.
La ragione di questi trasferimenti era l’incertezza della Santa Madre Chiesa, verso la Speranza in conseguenza degli eventi osservati in lei. Si disse che avevano notato alcuni “fenomeni soprannaturali”, e cercavano di determinare se questi eventi venivano da Dio, o semplicemente erano ‘scherzi o fantasie. ” Data questa situazione, Madre Esperanza era sotto osservazione del Santo Uffizio, ma presto fu deciso di farle prendere i voti solenni poichè aveva dimostrato il suo impegno verso Dio. (Continua)
La Redazione
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