Ma noi, come viviamo la carità?
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QUESTA RIFLESSIONE DI PAPA FRANCESCO INTERPELLA CIASCUNO DI NOI SUL NOSTRO VIVERE LA CARITA’
“Quando io sarò grande organizzerò dei tè con biscotti e roba fine per poter comprare polenta, pasta e le altre porcherie che mangiano i poveri”. Questa battuta tratta da un fumetto di Mafalda, lo strepitoso personaggio disegnato dall’argentino Joaquin Levado, è stata citata dall’allora arcivescovo di Buenos Aires, cardinale Jorge Mario Bergoglio, parlando all’assemblea della Caritas argentina nel 2009. Lo testimonia un video di Canal 21, la tv diocesana di Buenos Aires, rilanciato dai Papaboys sui principali social network.
Bergoglio, oggi papa Francesco, aveva citato quella battuta per rimproverare alcuni dirigenti della Caritas locale di aver festeggiato uno di loro con una cena in un ristorante di lusso. “Padre: lei è un comunista!”, dice a se stesso prevenendo una possibile obiezione. “Forse, ma credo di no!”, si risponde.
“In un centro della Caritas – dice Bergoglio nel video che circola su Twitter- avvengono cose che non dovrebbero accadere. Scusate – aggiunge – se offendo qualcuno ma non vorrei. Voglio far comprendere a tutti voi i pericoli di oggi nel portare avanti la carità nella Chiesa. In uno dei centri hanno fatto festa per un collaboratore. La festa è stata allestita in uno dei 36 ristoranti di lusso che ci sono a Puerto Madero a Buenos Aires, dove la cena più economica costa 250 pesos; 36 ristoranti che stanno a un chilometro da un tugurio di una Villa Miseria. Se tu entri nell’ambito della solidarietà di Caritas i tuoi abiti devono cambiare. Non ti puoi permettere certi lussi che prima della tua conversione ti concedevi”.
“Lavorare nella Caritas chiede rinunce – spiega l’allora cardinale -. Chiede povertà spirituale”. “O appartieni ad una Ong o appartieni alla Caritas. Se ne fai parte, lasciati cambiare la vita. Cambierai per forza stile di vita. Sarai amico dei poveri e diventerai povero pure tu, nella modestia austera della vita. Se invece vuoi fare del bene in una Ong magari finirai come Susanna l’amica di Mafalda”.
“Quando entri nella dinamica di conversione, di cambio di vita, di solidarietà alla carne del tuo fratello, quando non ti vergogni di lui, allora – conclude Bergoglio – ti si allarga l’orizzonte e si manifesta il volto di Gesù. E la contemplatività di cercare Dio nel volto del povero, diventa la contemplatività dello stesso volto di Gesù. Ma per questo ci vuole molta preghiera”.
Don Tiziano
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