Lo spettacolo della terra
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Com’è grandioso lo spettacolo della divina provvidenza visto dall’alto! Com’è solenne il corso delle umane vicende che sembrano casuali e fortuite e sono regolate con una sapienza infallibile! Noi vediamo il movimento degli astri, e rimaniamo stupefatti della loro armonia; ma se fossimo nel Cielo e contemplassimo le vicende umane, non vedremmo uno spettacolo meno armonioso di quello degli astri.
Come nelle torbide acque di una palude passano riflesse le stelle, le luci del cielo, nel loro corso magnifico, così l’armonia della divina provvidenza rifulge persino nello stagno delle nostre povere attività, con un’armonia ammirabile, con un ordine rigoroso di giustizia e di bontà, con un succedersi di generazioni, di popoli, di imperi che passano come astri, ordinati nel loro movimento, regolati fino all’istante nel percorso delle loro orbite, attratti, repulsi, intrecciati, sfaldati, incandescenti, nel pulsare della loro missione, o agghiacciati nel loro esaurimento, come gli astri del cielo rutilanti nelle fiamme della loro luce, o gelidamente silenziosi e oscuri nella loro morte.
Lo spettacolo della terra è anzi più bello dello spettacolo stesso dei cieli: qui ci sono libere volontà che si muovono liberamente, che si sollevano fino al soprannaturale, al disopra dei cieli, o s’inabissano nel profondo dell’Inferno; qui c’è il bene con i suoi fulgori, e c’è il male nelle scoppiettanti faville del suo sinistro incendio; qui c’è la fede nella sua placida luce meridiana e c’è la miscredenza nei densi e soffocanti fumi delle sue tenebre caliginose; qui c’è la sapienza e la stoltezza, c’è la pace e la guerra, il riposo e l’infelicità, la benedizione e la bestemmia, la giustizia e l’ingiustizia. Eppure, dall’alto, questo groviglio è ordine sereno, e ogni cosa segue il suo corso, e ogni forza ha la sua orbita, come nell’armonia dei cieli.
È bello lo spettacolo di un’illuminazione le cui lampade sono disposte con ordine, ma è più grandioso lo spettacolo di un fuoco pirotecnico le cui fiamme multicolori si lanciano nel cielo, partendo ordinate dal fragore assordante di scoppi, dal denso fumo, dai petardi che si squarciano, dai ferri contorti, inseguiti dalle nubi soffocanti, ma più veloci di loro, rilucenti in disegni svariati nella profonda notte, mentre le campane suonano a distesa quasi osannando alla vittoria della luce sulle tenebre, dell’ordine sul disordine, del bene sul male!
Che cosa grande è contemplare la gloria di Dio nelle vicende umane e gli eletti che salgono veloci da questa atmosfera di morte, come razzi luminosi nel cielo di Dio! Che cosa stupefacente ascoltare dall’alto l’armonia della giustizia, della verità, della grazia, dell’amore, del bene, mentre i rauchi suoni del male si sperdono come eco mostruosa nelle profondità cavernose dell’Inferno, dominati da Dio la cui gloria vanno a cantare persino nel pianto eterno e nello stridore dei denti!… Viva Dio! Viva Dio!
don Dolindo Ruotolo
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