Lo lascereste voi?
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Intanto quella fiumana di giovinezza si era fermata a una nuova stazione. Per il lungo cammino qualcuno in fondo si distrae e parlotta. Ma quando viene letto il vangelo della crocifissione e alla fine don Eugenio dice: “Cristo ha dato la vita per noi e muore per noi”, tutti tacciono di colpo e come un’onda silenziosa si inginocchiano commossi. Proprio tutti i settemila giovani: sono stati cinque minuti infiniti di silenzio che hanno abbracciato il loro cuore e il mondo, tutti i destini e tutto il tempo, da Adamo al Giudizio universale.
Poi il coro, un meraviglioso coro di ragazzi, ha intonato una laude cinquecentesca a quattro voci che lacera l’anima: “Cristo al morir tendea”. L’intreccio fantastico delle voci ripete le parole che secondo l’autore Maria ha rivolto agli amici di Gesù: “Or, se per trarvi al ciel dà l’alma e ‘l core,/ Lascieretelo voi per altro amore?”. Prosegue così: “ben sa, ben sa che fuggirete/ di gran timore e al fin vi nascondrete/ Ed ei pur come Agnel che tace e muore/ svenerassi per voi d’immenso amore”.
Quel canto si conclude con questa strofa: “Dunque diletti miei/ se a dura croce, in man d’iniqui e rei/ dà per salvarvi ‘l sangue e l’alma e ‘l core/ Lascieretelo voi per altro amore?”. E’ un canto a cui sono personalmente affezionato anche perché è uno dei prediletti della mia Caterina. Caterina è cresciuta in questa stupenda compagnia che fa ardere i cuori dei giovani per la Bellezza e la Verità. E’ stata educata da gesti così.
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