L’incontro più importante della vita
Questo articolo è stato già letto929 volte!
Le relazioni sentimentali tristemente finite sono sempre più frequenti e le ragioni possono andare dalla mancanza di intesa alla incapacità di amarsi ma, in moltissimi casi, la causa che determina la rottura del rapporto è da ricercarsi nella mancanza di attenzione, ovvero alla incapacità di volgere la mente verso il momento e la dinamica dell’incontro che invece riveste un’importanza grandissima. Quanta dolcezza, quanta gioia sono sgorgate nel cuore da quell’incontro. Chissà per quanto tempo si era sognato e desiderato di incontrare un partner che potesse dare tali emozioni.
In effetti, ci rendiamo conto che sia l’uomo che la donna non vivono bene da soli. Essi sono naturalmente orientati verso un partner e solo quando si realizza il “fatidico” incontro, la coppia può finalmente esprimere tutta la capacità di amare.
Ma come è avvenuto quell’incontro? Quali sono state le provvidenziali circostanze che lo hanno favorito? E’ bene riflettere che la “vita insieme” ha avuto il suo principio proprio con quell’incontro e poiché nulla avviene per caso, ma tutto è provvidenza di Dio, è giusto credere che ognuno di essi è un dono di Dio per l’altro/a. Ma qual è l’atteggiamento di chi riceve uno splendido, inatteso dono? Sicuramente di sorpresa, di gioia, di immensa gratitudine ma, anche di attenzione perché il prezioso dono non si danneggi, né si sciupi.
Ebbene, quando un uomo e una donna pensano di volersi unire in matrimonio, devono sentirsi capaci di conservare quel particolare atteggiamento: ogni giorno devono far sì che si rinnovi lo stupore e la gioia dell’incontro. Va peraltro sottolineato che i due partner sono “persone” e, come tali, creature dotate di intelligenza, volontà e libertà. Scegliendo di vivere insieme, essi dovranno sempre rispettare la “diversità” del partner. E’ sbagliato pensare di poterlo plasmare secondo il proprio ideale.
Ecco dunque l’importanza del tempo del fidanzamento. Questo non va assolutamente inteso come un periodo propedeutico al matrimonio da trascorre piacevolmente, pensando unicamente a gustare le effusioni del partner ed a mettere insieme le cose necessarie per sposarsi. Questa è una concezione del fidanzamento decisamente errata. Il fidanzamento deve essere inteso e utilizzato per conoscere le “diversità”, per accettarle e per comprendere che quelle diversità sono proprio la ricchezza dell’incontro. E’ necessario peraltro dialogare molto, confrontarsi, ragionare insieme, discutere sulle cose importarsi. Senza un vero dialogo non si può costruire un rapporto serio e duraturo.
Un vecchio adagio afferma che non basta una vita per conoscere una persona. Ciò è vero, anche perché ognuno di noi è in continua evoluzione. Bisogna dunque capire che questa conoscenza è continua e che, in buona sostanza, dura tutta la vita. Ma quando si ama veramente qualcuno/a e lo si rispetta, allora si può comprendere che pur avendo caratteri diversi, diversità di gusti su talune cose (non essenziali), opinioni differenti su determinate questioni, si può egualmente riuscire a vivere un buon matrimonio. Anche la diversità di cultura può diventare una bella occasione di scambio culturale.
Non si deve ignorare però che possono esistere anche differenze di vedute su questioni di particolare rilevanza come, ad esempio, la religione (chi è credente e praticante e chi disprezza la religione), il modo di concepire il matrimonio (fedeltà per tutta la vita o esperienza a tempo determinato), la fecondità (chi vuole più figli e chi non ne vuole), il modo di educare i figli, l’eccessiva differenza d’età (col trascorrere degli anni, si desiderano cose differenti, non si pensa e non si agisce più come in passato), l’impegno lavorativo )che può costringere a lunghe assenze da casa), il modo di relazionarsi con gli altri, la tendenza a voler prevaricare sull’altro. Queste grandi diversità potrebbero creare gravi divergenze e portare ad insanabili contrasti. Il buon senso – e magari anche il consiglio del sacerdote – può aiutare a ben valutare le realtà ed a prendere la decisione più saggia.
Don Manlio
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.