L’emollienza nella cosmesi ecobio
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Grazie agli ingredienti di alta qualità usati nelle sue formulazioni, il prodotto restitutivo è quello che forse permette maggiormente alla cosmesi ecobio di dare il meglio di sé. Troppe volte prodotti sintetici e a base di derivati del petrolio sono spacciati per “naturali” e decantano in etichetta la presenza di un olio prezioso, in realtà posizionato agli ultimi posti nell’INCI.
La pelle non riconosce i siliconi ed i petrolati come a lei simili ed assimilabili: i primi rimangono in superficie e non danno una vera emollienza, i secondi restano anch’essi in superficie, occludendo però come con una pellicola di plastica l’epidermide, che diventa grassa e asfittica. Il silicone viene usato dai formulatori perché da un effetto setoso immediato sulla pelle, creando l’illusione che il cosmetico sia efficace; il petrolato perché è relativamente economico, non irrancidisce mai, è inodore e incolore.
I grassi vegetali ricchi in attivi (i più importanti dei quali sono le frazioni insaponificabili) sono usati nella cosmesi tradizionale in percentuali talmente basse da risultare inutili, mentre in quella ecobio, che rifiuta l’uso di silicone o di petrolio, vengono impiegati in percentuali importanti ed efficaci. Karité, avocado, macadamia, germe di grano: il numero degli oli vegetali è grandissimo e così le loro proprietà e il loro contenuto in vitamine.La crema ecobio non è fatta ovviamente solo di acqua ed olio: è importante che abbia anche degli attivi.
Quali? Senza dubbio le vitamine, dalle marcate proprietà antiossidanti (e quindi antiage) come la vitamina E (tocopherol) e la vitamina C (ascorbyl palmitate, sodium ascorbyl phosphate e in generale tutti i nomi con l’ascorbyl), ma anche la niacinamide e il pantenolo. Oltre alle indiscusse attività antiossidanti, le vitamine risultano lenitive e riparatrici, fondamentali quindi nei prodotti doposole.
Ci sono poi gli idratanti, come l’allantoina, l’urea, il sodium PCA, tutti perfettamente ecobio ed indispensabili per mantenere la giusta idratazione dell’epidermide. Quello che la cosmesi tradizionale tenta di fare con una pellicola occlusiva di petrolati, viene fatto dalla cosmesi ecobio esclusivamente con idratanti che agiscono secondo gli stessi principi naturali con cui la pelle mantiene la sua idratazione.
Un altro ingrediente che si trova spessissimo nelle formulazioni è l’acido ialuronico: dalle ottime proprietà idratanti e riparatrici (in INCI si trova scritto come sodium hyaluronate ), idrata senza ungere e lascia respirare la pelle.C’è chi si domanda se il tal attivo poi sarà davvero efficace sulla pelle, anzi al suo interno: in poche parole se penetra. Alcuni attivi devono rimanere in superficie, perché è lì che devono svolgere il loro lavoro protettivo; altri invece sarebbe desiderabile che almeno un pochino penetrino ed esplichino la loro azione in profondità: ma l’epidermide è progettata per essere impermeabile a moltissime sostanze e di fatto impedisce la penetrazione di quasi tutto quello che c’è nel cosmetico.
La cosmesi tradizionale ricorre molto spesso al propy-lene glycol, che oltre ad essere un umettante è anche un forte solvente, che scioglie letteralmente il cemento che tiene insieme i corneociti, cioè i mattoncini che costituiscono lo strato più superficiale della nostra pelle: quella che prima era una superficie epidermica compatta, diventa porosa e assorbe tutto i cosmetico; purtroppo però va ad assorbire non solo gli attivi ma anche i conservanti, gli emulsionanti, il profumo: ecco il rischio di reazioni allergiche e ipersensibilità.
La cosmesi ecobio risponde all’impermeabilità della pelle non con i solventi, ma con sostanze di ultima generazione: 1 liposomi. Il liposoma è praticamente una piccolissima sfera che racchiude al suo interno la sostanza da veicolare; il rivestimento di queste piccole sfere è costituito da fosfolipidi, estratti dalla lecitina di soia, incredibilmente affini alla pelle e di dimensioni ridotte: essi riescono a superare naturalmente la barriera epidermica, lasciandola integra, e a non portare con sé tutte le componenti del cosmetico che non è desiderabile che penetrino. Lo scopo è ottenuto senza un indebolimento della pelle, in maniera selettiva ed estremamente efficace.
Ancora una volta il cosmetico ecobio dimostra di avere una marcia in più, sia per il suo essere affine alla pelle e al suo funzionamento, sia per non cercare scorciatoie, ma assecondando e migliorando a poco a poco la salute della nostra epidermide, scegliendo non la strada più facile dell’appagamento immediato e di una setosità solo apparente, ma scegliendo quella dell’effettiva cura e attenzione al funzionamento del nostro organo più esteso.
Loredana Antoniazzi
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