L’Ecumenismo
Questo articolo è stato già letto1442 volte!
Gesù, mentre era ancora nel mondo, elevò questa preghiera al Padre: Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, e hanno osservato la tua parola…..«Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato ….Consacrali nella verità. ….«Non prego solo per costoro, ma anche per coloro che crederanno in me mediante la loro parola:…che tutti siano uno come tu, Padre, in me ed io in te, affinché siano anch’essi in noi, così che il mondo creda che tu mi hai mandato….Io ho dato loro la gloria che tu mi hai data, perché siano uno come noi siamo uno….io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità, e il mondo riconosca che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.
I cristiani infatti hanno preso coscienza del fatto che la divisione è un vero e proprio scandalo, oltre che un grave ostacolo alla diffusione del Vangelo.
I cristiani infatti hanno preso coscienza del fatto che la divisione è un vero e proprio scandalo, oltre che un grave ostacolo alla diffusione del Vangelo.
L’impegno comune è quello di sanare le fratture che si verificarono nel 1054 tra la chiesa di Roma e quella di Costantinopoli, quella tra il cattolicesimo ed il Protestantesimo, a partire dal XVI secolo, e quella con la chiesa anglicana. Determinate da motivi di natura politica e religiosa, hanno prodotto nel tempo differenziazioni in alcuni contenuti di fede e nella pratica della vita cristiana.
Paolo VI, durante il Concilio Vaticano II volle invitare come “delegati fraterni” i Rappresentanti delle chiese separate. In quella occasione vennero annullate le reciproche scomuniche pronunciate nel 1054 durante lo scisma tra chiesa di Roma e chiesa di Costantinopoli e fu promulgato un Decreto sull’ecumenismo “Unitatis Redintegrazio” (ristabilimento dell’unità), in cui si auspicano “attività ed iniziative che, a seconda delle varie necessità della chiesa e opportunità dei tempi, sono suscitate e ordinate a promuovere l’unità dei cristiani”.
Ciò si rende possibile perché vi è un patrimonio di fede, già esistente prima delle divisioni, che le chiese hanno conservato: la fede nel Dio uno e trino ed in Gesù nostro Signore, la centralità della Sacra Bibbia per la riflessione e l’attuazione nella vita cristiana, il Battesimo, l’Eucaristia (seppure con diverse interpretazioni) ed altro ancora.
Il Concilio indica anche le modalità per promuovere l’unità dei cristiani: “Il dialogo tendente a conoscere gli altri fratelli, senza preconcetti di sorta e sulla base della stima reciproca. Per questo si evitino parole, giudizi ed opere che non rispecchiano con equità e verità la condizione dei fratelli separati, rendendo più difficili le mutue relazioni. Nel dialogo ogni membro, ben preparato, espone a fondo la dottrina della propria comunità e ne presenta con chiarezza le caratteristiche”.
Si comprende bene dunque quanto sia importante la conoscenza reciproca per eliminare equivoci e fraintendimenti di sorta allo scopo di ricercare la verità, trovare la concordia, lavorare in spirito di vera collaborazione, sostenuti dalla carità fraterna. In questo modo, superati gli ostacoli che ancora si frappongono alla piena comunione ecclesiastica, potrà finalmente venire il giorno in cui tutti i cristiani giungano a condividere gli stessi valori e servano, in comunione d’amore, Colui che li ha creati e redenti, ricordando che Cristo è venuto per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi”.L’Ecumenismo quindi è un modo di vivere il cristianesimo. E’ un impegno dettato dalla fede, che continua con tutti, avendo come base la preghiera comune
Don Manlio
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.