Le persecuzioni cruente contro i cristiani
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le cronache degli ultimi giorni raccontano di migliaia di cristiani perseguitati, costretti a convertirsi o a fuggire dalle loro case, uccisi. Si tratta dei cristiani dell’Iraq, sempre più vittime di violenze da parte dei fondamentalisti islamici dell’ISIS.
Questo gruppo terroristico, che nelle ultime settimane sta prendendo il controllo di tutto il Paese, impone una tassa speciale per tutti i cittadini non musulmani. L’alternativa, per chi non può pagare, è la fuga. Solo negli ultimi cinque giorni, i cristiani costretti ad abbandonare le loro case e a vivere da rifugiati sono più di 1.500. Ad oggi, dopo 18 secoli, la comunità cristiana di Mosul (città anticamente detta Ninive) è stata completamente azzerata.
Pochi giorni fa, alcuni miliziani dell’ISIS hanno violentato una donna e sua figlia e hanno ucciso cinque bambini, a causa del mancato pagamento di questa tassa. E’ accertato che negli ultimi mesi l’ISIS si è reso responsabile della morte di circa 5.000 civili, di varia appartenenza nazionale e religiosa.
Come se non bastasse, secondo un rapporto in corso di verifica presso le Nazioni Unite, pare che l’ISIS abbia ordinato la mutilazione genitale per 4 milioni di donne che vivono nell’Iraq del nord, la regione completamente sotto il suo controllo.
Di fronte a tutto questo orrore, la reazione della comunità internazionale è stata del tutto insufficiente. Il segretario generale dell’ONU Ban-ki Moon e il Consiglio di Sicurezza si sono per ora limitati a due dichiarazioni ufficiali di condanna (rispettivamente il 20 e 21 luglio scorsi).
Bisogna fare di più. Non si può permettere che altre comunità cristiane, dopo quella di Mosul, siano fatto oggetto di queste barbarie, costrette alla fuga e distrutte. Con questa petizione (http://www.citizengo.org/it/9795-salviamo-i-cristiani-delliraq), creata su CitizenGO da Aleteia.org, si chiede alle Nazioni Unite e alla Lega Araba di mettere in atto azioni concrete per porre fine a quanto sta accadendo.
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