LE CINQUE GUARIGIONI DELLA SANTA MESSA – LA TERZA GUARIGIONE – II
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L’uomo, quando decide di offrire tutto ciò è suo a Dio, si libera. Lo dice anche Gesù al giovane ricco: “Maestro, che cosa devo fare per avere la vita eterna?” -“Vuoi essere perfetto? Vendi tutto!”. Gli propone un’operazione di mercato: “Se vuoi essere perfetto vendi tutto”. E questo lui non lo fa. Perchè? Perchè ha questo istinto, forte, di mantenere le cose per sè.
E’ chiaro che il Signore al giovane ricco dice: ‘Vendi perchè poi, da libero, ci guadagni! Guadagni Me, guadagni ME, Gesù. Guadagni la vita eterna! Anche se poi, dopo, materialmente, sarai povero come Pietro, Giacomo, Filippo”. I poveri non hanno grandi beni ma questi beni che hanno possono essere sacri!
Allora anche voi: andate a Messa e all’offertorio, quando il sacerdote vi dice: “Volete essere perfetti?”, voi tutti a rispondere: “Siìì! Vogliamo essere perfetti!” – “Vendete tutto!” Al che tutti dicono: “Aspetta che ci ripensiamo un attimo!!”. Vogliamo essere semi-perfetti. Perfettini. No-no!! Io vi chiedo: “Volete essere PER-FET-TI?”
C’è un bel detto di un padre del deserto. Conoscete i detti dei padri del deserto?
C’era S. Antonio del deserto, non S. Antonio da Padova che, a proposito di questo, a un fratello, che aveva rinunciato al mondo e dato ai poveri i suoi beni, gli era caduto qualcosa per terra. Il Padre, sapendo il fatto, gli disse: “Fatti monaco, va’ al tuo paese. Compera della carne, legala al tuo corpo nudo e poi vieni qui”.
Il fratello fece così. I cani e gli uccelli, durante il viaggio, gli dilaniarono tutto il corpo. Quando questi fu giunto dal Padre, il Padre gli chiese se avesse fatto secondo il suo pensiero ed egli gli mostrò il suo corpo pieno di ferite. Antonio allora gli dice: “Quelli che rinunciano al mondo ma vogliono tenersi dei beni, vengono in tal modo fatti a pezzi perchè avranno lottato contro il demonio…..”. Era un’esortazione, quella, del grande Padre Antonio: “Se vuoi rinunciare al mondo e tieni qualcosa, questo qualcosa ti creerà solo dei problemi”.
Avete inteso, io non vi sto dicendo di andare in giro con la tunichella! No, tenete pure le vostre cose, ma capite il movimento dell’offertorio: è l’esodo in cui esco dall’Egitto: lascio tutto e lo do al Signore! Poi il Signore mi restituisce perchè è un Padre buono: “Guardate gli uccelli del cielo, guardate i gigli del campo: state tranquilli, il Padre vi aiuterà ad avere un pane, un tetto, una veste, un lavoro, eccetera, eccetera, eccetera”. Quello che ci è necessario.
Tornando a Padre Pio, siccome l’offertorio era un momento così lungo della sua Messa, un giorno gli chiesero: “Padre, che cos’è l’offertorio?” E Padre Pio rispose queste testuali parole: “E’ il momento in cui l’anima viene preparata per entrare nella dimensione di Dio!”.
E questa era la terza guarigione, che abbiamo detto, del cuore. (Continua)
Padre Serafino Tognetti
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