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Le apparizioni di Nostra Signora di Fatima

12 Maggio 2012 | Filed under: Apparizioni Mariane
     

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 Tre pastorelli di Aljustrel (Fatima), Lucia – una quattordicenne –  ed i suoi cuginetti Francesco e Giacinta – rispettivamente di undici e nove anni, vengono prescelti dalla Madonna per una grande missione: trasmettere al mondo i suoi messaggi. Il 13 maggio del 1915 « Mentre giocavo, narra Lucia, con Giacinto e Francesco in cima alla collina a fare un muricciolo intorno a un boschetto in cima al pendio della Cova da Iria, improvvisamente vedemmo un qualcosa come un lampo.
« C’è una folgore, un lampo, — dissi io ai miei cugini, — può darsi che venga il temporale, sareb­be meglio andare a casa ».
« Sì certo, dissero essi ».
E cominciammo a discendere la collina guidando il gregge lungo la strada. Quando arrivammo ad un grande leccio a metà strada dal pendio, la luce sfolgorò ancora.
Pochi passi più avanti scorgemmo una bella Si­gnora vestita di bianco, ritta sopra un leccio, vici­no a noi. Ella era più luminosa del sole, raggiante di una luce sfolgorante…
Colpiti da stupore, ci arrestammo davanti a que­sta visione. Eravamo così vicini da essere immersi nella luce che irradiava dalla sua Persona, alla di­stanza di circa un metro.
Quindi la Signora disse: “Non abbiate paura, non vi farò del male”.
“Da dove venite?” lo chiesi.
“Vengo dal Cielo”.
“Che cosa volete da me?”  “Vengo a chiedervi di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13 alla stessa ora. In seguito vi dirò cosa io voglio. E ritornerò qui ancora una settima volta”.
“E io andrò in Cielo?”
“Sì ci andrai”.
“E Giacinto?”
“Anche ella ci andrò“.
“E Francesco?”
“Vi andrà pure lui, ma prima dovrà recitare tan­ti Rosari”.
Mi sovvenne di chiedere di due ragazze morte recentemente. Esse erano mie amiche ed erano solite venire a casa mia ad imparare a tessere con mia sorella maggiore.
“Maria Dos Neves è in Paradiso?”
“Sì“. (Penso ella avesse 16 anni).
“E Amelia?”
“Ella rimarrà in Purgatorio fino alla fine del mon­do”. (Mi pare avesse 18 o 20 anni).
“Volete offrire a Dio tutte le sofferenze che Egli desidera mandarvi in riparazione dei peccati dai quali Egli è offeso, e per domandare la conversio­ne dei peccatori?”
“Sì lo vogliamo”.
“Andate dunque, perché avrete molto da soffri­re, ma la Grazia di Dio vi conforterà“.
Mentre pronunciava queste ultime parole. Nostra Signora aprì per la prima volta le sue mani e riversò sopra di noi una luce così intensa che pe­netrò nei più reconditi recessi del nostro cuore fa­cendoci rispecchiare in Dio molto più chiaramente che se ci fossimo rispecchiati in uno specchio.
Poi, spinti da un inferiore impulso cademmo in ginocchio, ripetendo nei nostri cuori: “SS. Trinità, io Vi adoro! mio Dio, mio Dio, Vi amo nel SS. Sa­cramento!”.
Dopo alcuni momenti, Nostra Signora parlò an­cora: “Dite il Rosario ogni giorno per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra“.
Incominciò quindi ad ascendere lievemente verso oriente: la luce che la circondava sembrava aprire un sentiero di fronte a Lei, finché Ella alla fine scomparve nell’immensità dello spazio ».

Apparizione del 13 giugno
Dopo aver recitato il rosario con Giacinto e Francesco — racconta sempre Lucia — ed altre persone presenti, vedemmo di nuovo il riflesso del­la luce che si avvicinava (e che noi chiamavamo “lampo”), e, subito dopo, la Madonna sopra l’elce, tutto come nel mese di maggio.
“Che cosa volete da me?” domandai.
“Voglio che veniate qui il 13 del mese che viene, che recitiate il rosario tutti i giorni e che impariate a leggere. Poi vi dirò quello che voglio”.
Chiesi la guarigione di un malato.
“Se si converte, guarirà quest’anno”.
“Vorrei chiedervi di portarci in cielo”.
“Sì, Giacinto e Francesco, li porterò tra poco. Ma tu resterai qua ancora per un po’. Gesù vuoi servirsi di te, per farmi conoscere e amare. Lui vuo­le stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore immacolato“.
“E io resto qui sola sola?” domandai afflitta.
“No, figlia. E tu soffri molto? Non ti scoraggiare, Io mai ti lascerò. Il mio Cuore immacolato sarà jl tuo rifugio e il cammino che ti condurrò fino a Dio”.
Fu nell’istante in cui disse queste ultime parole, che aperse le mani e ci comunicò per la seconda volta il riflesso di quella luce immensa. In essa noi ci vedevamo come immersi in Dio. Giacinto e Francesco pareva che stesserò nella parte di quella luce che si elevava verso il cielo ed io in quella che si diffondeva sulla terra. Davanti al palmo della mano destra della Madonna c’era un cuore circon­dato da spine, che pareva ci stessero conficcate. Comprendemmo che era il Cuore Immacolato, di Maria, oltraggiato dai peccati dell’umanità che vo­leva riparazione».
Apparizione del 13 luglio
« Alcuni momenti dopo il nostro arrivo alla Cova da Ina, — dal diario di Lucia — vicino al leccio, dove un gran numero di persone stava recitando il Rosario, abbiamo visto ancora una volta la luce lampeggiare e un minuto dopo Nostra Signora ap­parve sul leccio.
“Che cosa volete da me?”
“Voglio che voi veniate qui il 13 del prossimo mese. Continuate a recitare il Rosario tutti i gior­ni, in onore di Nostra Signora, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, perché solo Ella la può ottenere”.
“Desidero che ci diciate chi siete voi, e che com­piate un miracolo, così tutti crederanno che voi ci siete veramente apparsa”.
“Continuate a venire qui ogni mese. In ottobre vi dirò chi sono e che cosa voglio e compirò un mi­racolo affinchè tutti possano credere”.
Qui ho fatto alcune domande in favore di alcune persone che non posso ricordare. Ciò che ricordo è che la Signora disse che era necessario per quel­le persone dire il Rosario per ottenere le grazie durante l’anno.
 E continuò: “Sacrificatevi per i peccatori, dite spesso, spe­cialmente quando compite qualche sacrificio: “Ge­sù, questo è per Vostro amore, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commes­si contro il Cuore Immacolato di Maria”.
Dicendo queste ultime parole, la Signora aprì le mani, come aveva fatto durante i due mesi prece­denti. La luce proveniente da esse sembrava pene­trare la terra e vedemmo un mare di fuoco. Immer­si in questo fuoco c’erano demoni e anime che sembravano tizzoni trasparenti, alcuni neri o bron­zei, in forme umane, portati intorno dalle fiamme che uscivano da essi assieme a nuvole di fumo. Essi cadevano da tutte le parti, proprio come le scintille cadono dai grandi fuochi, leggere, oscil­lanti, tra grida di dolore e di disperazione, che ci atterrirono fino a farci tremare di paura.
I demoni potevano essere distinti dalla loro so­miglianza a orribili ripugnanti e sconosciuti ani­mali, incandescenti come carboni accesi. Atterriti e come per supplicare aiuto, alzammo gli occhi verso Nostra Signora, la quale ci disse con gentilezza, ma anche con tristezza: “Avete vi­sto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri pec­catori. Al fine di salvarli Dio desidera di stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se farete quanto vi ho detto, molti si salveranno e ci sarà la pace”.
“La guerra finirà, ma se gli uomini non cesseran­no di offendere Dio, scoppierà un’altra e più terri­bile guerra durante il Pontificato di Pio XI. Quando vedrete che una notte si illuminerà di una luce sco­nosciuta, sappiate che quello è il segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi crimini con la guerra, con la fame, con la persecuzione della Chie­sa e del Santo Padre.
 Per impedire ciò, io verrò o chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuo­re Immacolato e la Comunione di riparazione nei primi sabati. Se i miei desideri saranno soddisfatti la Russia si convertirà e regnerà la pace. Se no, la Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, causan­do guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saran­no martirizzati, il S. Padre avrà molto da soffrire e molte nazioni scompariranno.
Ma alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il S. Padre consacrerà la Russia o me ed essa si convertirà e un periodo di pace sarà concesso al mondo.
In Portogallo si conserverà sempre il dogma del­la fede ».
“Non dire questo a nessuno. Puoi dirlo a Fran­cesco”.
“Quando recitate il Rosario, dopo ogni mistero di­te: Gesù mio, perdonateci, preservateci dal fuoco dell’Inferno, portate in C/e/o tutte le anime, special­mente quelle più bisognose”.
Seguì un breve silenzio; poi chiesi:
“C’è ancora qualche cosa che volete da me?”
“No, per oggi non voglio più nulla da te”.
E, come nelle precedenti apparizioni. Ella co­minciò a salire in direzione dell’oriente, finché scomparve nell’immensità dello spazio ».
Riflessioni del Cardinale Ottaviani
Il cardinal Ottaviani su questo segreto ha scritto su l’« Osservatore romano » del 14-2-1967: « … In quella parte del messaggio che non rimane segreta… c’è già a sufficienza tutto quello che può interessare il mondo. La Madonna ha chiesto pre­ghiera e penitenza, facendo comprendere che questi so­no i mezzi per evitare quelle terribili sanzioni che nel libro della Provvidenza sono segnate per un mondo, del quale può dirsi con Isaia “la terra è stata infettata dai suoi stessi abitanti” ».

Apparizione del 13 agosto
Continua il racconto: « Ero con le pecore in un po­sto chiamato Valinhos, assieme a Francesco… lo vi­di insieme a Francesco il riflesso della luce, che noi chiamavamo lampo e, arrivata Giacinto, un po’ dopo, vedemmo la Madonna sopra un’elce.
“Che cosa volete da me?”
“Voglio che continuiate ad andare a Cova da Iria il giorno tredici; che continuiate a recitare il Rosa­rio tutti i giorni. L’ultimo mese farò un miracolo, perché tutti credano”.
“Che cosa volete che si faccia con i soldi che il popolo lascia a Cova da Iria?”
“Facciamo due bussole: una la porterai tu in­sieme a Giacinto e ad altre due bambine vestite di bianco; l’altra, la porti Francesco con altri tre bam­bini. I soldi delle bussole sono per la festa del­la Madonna del rosario. Quello che avanzerà servi­rà per la costruzione di una cappella che mi fa­ranno fare”.
“Vorrei domandarvi la guarigione di alcuni ma­lati”.
“Sì, alcuni li guarirò quest’anno”. E, assumendo un aspetto più triste: ‘Pregate, pregate molto; e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all’inferno perché non c’è chi si sacrifichi e preghi per loro“.
E, come al solito, cominciò ad elevarsi verso le­vante ».

 appariziooni mariane.net
Apparizione del 13 settembre
Ecco il racconto di Lucia: « Avvicinandosi l’ora mi incamminai con Giacinto e Francesco, ma a motivo della folla che ci circondava potevamo avan­zare solo con difficoltà. Le vie erano affollatissime, tutti volevano vederci e parlarci. Signore e signori, come pure il semplice popolo, lottavano per aprirsi un varco tra la folla e raggiungerci, e si gettavano in ginocchio di fronte a noi supplicandoci di por­tare le loro petizioni alla Signora. Molti che non avevano la possibilità di avvicinarsi a noi gridavano da lontano: “Per amore di Dio, chiedete alla Signo­ra di guarire mio figlio zoppo!” gridò uno. E un al­tro: “E il mio che è cieco!”. E un altro ancora: “E il mio che è muto!”. “Che mio figlio e mio marito ri­tornino dalla guerra!”. “Che Nostra Signora mi converta, perché sono peccatore!”. “Che mi guari­sca dalla tubercolosi!”.
Ogni specie di afflizione umana sembrava essere là. Alcuni si arrampicavano sugli alberi o sui muri per vederci passare. Noi cercavamo di rispondere ad alcuni, e di sollevare altri che stavano inginoc­chiati a terra. Grazie ad alcuni uomini che ci apri­vano il passaggio tra la folla, riuscimmo ad andare avanti.
Ora, quando leggo le meravigliose scene del Nuovo Testamento sul passaggio di Nostro Signore attraverso la Palestina, penso alle nostre pove­re strade e ai sentieri di Aljustrel, Fatima e Cova da Iria, e ringrazio Dio, offrendogli la fede del no­stro buon popolo portoghese. E penso che se essi si umiliavano così tanto di fronte a tre poveri bam­bini, solo perché ad essi è stata benevolmente con­cessa la grazia di parlare con la Madre di Dio, che cosa non avrebbero fatto se avessero visto Nostro Signore in persona davanti ad essi? Tutto ciò non ha niente a che fare con l’argomento; è sta­ta una distrazione della mia penna che mi ha fat­to deviare — un’inutile digressione.
Alla fine arrivammo alla Cova da Iria, e davanti al leccio incominciammo a recitare il Rosario con il popolo. Dopo un po’ vedemmo la luce e Nostra Signora sul leccio. “Continuate a dire il Rosario per la fine della guerra. In ottobre S. Giuseppe apparirà  con il Bambino Gesù a benedire il mondo. Il Signore si com­piace dei vostri sacrifici, ma Egli non vuole che voi dormiate con la corda: cingetela solo durante il giorno”.
“Mi hanno detto di chiedervi molte cose: la guari­gione di alcune persone malate, di un sordo-muto”.
“Sì guarirò alcuni, ma non altri. In ottobre com­pirò un miracolo, così che tutti crederanno”.
Incominciò quindi a salire come il solito e scom­parve ».

Apparizione del 13 ottobre
Racconta Lucia: « Uscimmo di casa ab­bastanza presto, tenendo conto dei ritardi dell’an­data. Il popolo era presente in massa, la pioggia era torrenziale. Mia madre, temendo che quello fosse” l’ultimo giorno della mia vita, con il cuore a pezzi per l’incertezza di quello che sarebbe successo, volle accompagnarmi. Durante il cammino, le sce­ne del mese passato, più numerose e commoventi. Nemmeno lì fango dei sentieri impediva a quelle gente d’inginocchiarsi nell’atteggiamento più umi­le e supplichevole. Arrivati a Cova da Irìa, vicino all’elce, spinta da un movimento interiore, chiesi al popolo che chiudessero gli ombrelli, per recitare il rosario”. Poco dopo vedemmo il riflesso della luce e subito la Madonna sull’elce.
“Che cosa volete da me?”
“Voglio dirti che facciano qui una cappella in mio onore, che io sono la Madonna del rosario; che continuino a recitare il rosario tutti i giorni. La guerra terminerà e i militari torneranno tra breve alle loro case”.
“Io avevo molte cose da chiedervi: se guarivate alcuni malati e la conversione di alcuni peccatori, ecc”.
“Alcuni, sì; altri no; è necessario che si correg­gano; che domandino perdono dei loro peccati; e, assumendo un aspetto più triste,  che non offendano più Dio nostro Signore, che è già molto offeso.
E, aprendo le mani le fece riflettere nel sole: e, mentre si elevava, il riflesso della sua stessa luce continuava a proiettarsi contro il sole. Ecco… il motivo per cui gridai che guardassero verso il sole. Il mio scopo non era quello di richiamare l’attenzio­ne del popolo da quella parte, perché io non mi rendevo nemmeno conto della sua presenza. Lo feci solo perché trasportata da un movimento in­teriore, che a ciò mi spinse.
Scomparsa la Madonna nell’immensa distanza dei firmamento, vedemmo, vicino al sole, san Giuseppe col Bambino e la Madonna vestita di bianco con un manto azzurro. San Giuseppe e il Bambino parevano benedire il mondo, con dei gesti che fa­cevano con la mano in forma di croce.
Poco dopo, svanita questa apparizione, vidi no­stro Signore e la Madonna dei dolori. Nostro Signo­re pareva benedire il mondo, come aveva fatto san Giuseppe. Svanì questa apparizione e vidi ancora la Madonna nelle vesti della Madonna del Camine.

     

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