Le apparizioni della Vergine della Rivelazione a Roma "Tre fontane" – Ultima parte
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Prima di allontanarsi, La Madonna mostrò a Bruno Cornacchiola il libro che lei stringeva fra le mani: era la Bibbia. Volle dimostrargli che lei era veramente così come veniva rappresentata nella Bibbia: Vergine, Immacolata ed Assunta in Cielo, ove siede coronata Regina. Quando gli riuscì di riprendersi dalla meravigliosa esperienza mistica, Bruno prese i suoi tre figli e in silenzio, perché nessuno si sentiva di parlare, si avviò verso casa. Lungo la strada si fermarono nella vicina chiesa delle Tre Fontane e lì Bruno chiese a sua figlia Isola di insegnargli l’Ave Maria che aveva dimenticato da molto tempo.
Cominciò a recitare la preghiera e fu preso da una grande commozione e da un profondo pentimento per tutti gli errori commessi nel corso della sua vita, tanto che cominciò a piangere e pregare per diverso tempo. Usciti che furono dalla chiesa, il Cornacchiola si fermò presso il negozio dei Trappisti e comprò tante buone cioccolate per i suoi bambini, poi raccomandò loro di non dire niente a nessuno di tutto quello che era successo. Ma i ragazzi non riuscirono a trattenersi e raccontarono ogni cosa alla madre che, da parte sua, notò subito il cambiamento del marito e gli perdonò, con gioia, tutti i suoi maltrattamenti passati.
Bruno Cornacchiola cercò subito di incontrare il Sacerdote che gli aveva indicato la Madonna ma, fra tutti quelli che gli riuscì di incontrare, nessuno gli rispose come la Santa Vergine gli aveva detto. La moglie allora gli suggerì di rivolgersi ai preti della vicina parrocchia e lì, finalmente, Bruno trovò il sacerdote che gli rispose con la frase giusta. Lo condusse dal Parroco che lo ascoltò attentamente e decise di ammetterlo al catechismo per poi accoglierlo nuovamente nella Chiesa.
Cornacchiola, come è comprensibile, tornò spesso in quella grotta e un giorno, il 6 maggio, mentre era solo e raccolto in preghiera, gli apparve nuovamente la Madonna sorridente. Non disse nulla ma quel sorriso esprimeva chiaramente la gioia per la conversione del figliuol prodigo. Altre due volte, il 23 ed il 30 maggio, Bruno ebbe la gioia di vedere nuovamente la Beata vergine, nella grotta.
Molto tempo dopo l’ultima apparizione, Cornacchiola volle scrivere il racconto delle sublimi vicende e lo appese all’ingresso della grotta. Nel testo era scritto quanto segue: “Cari fratelli e sorelle! Qui in questa grotta, in tale nido di peccato giunsi come peccatore tra i peccatori per prepararmi a lottare il dogma mariano al fine di lasciare fruttificare il mio egoismo e la mia ignoranza.

Questo dogma, che volevo lottare ostinatamente per soddisfare il mio ego, è quello che la Madre Chiesa indica con il nome dell’Immacolata Concezione. Maria SS. stessa mi spinse dalla mia alta presunzione nella polvere. Poi ebbe pietà di me e mi parlò come una madre: “Tu mi perseguiti. Adesso è abbastanza! “. A quelle parole sentii irrompere in me le parole di Gesù: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Mi sentii improvvisamente cambiato e ispirato da tutta la bontà della Vergine Maria, lasciai la via della menzogna e della perdizione e mi allontanai dalla via delle false ideologie: prima di tutte il protestantesimo.
Riebbi così la vita, poiché, sebbene io vivessi fisicamente, ero morto. E solo adesso che sono morto al mondo posso vivere la vera vita nella verità del Vangelo guidato dalla Madre Chiesa. Come la Vergine Maria ha cambiato con la sua santa presenza questa grotta di perdizione e di peccato in luogo di pace, di preghiera e di espiazione, così anche noi dobbiamo cambiare il nostro interno spirituale trasformandolo da una casa indegna in casa degna per ospitare lo Spirito Santo, avvicinandoci a Maria per arrivare a Dio».
Come avviene per tutti i peccatori e specialmente per i veggenti, la Conversione di Bruno Cornacchiola gli procurò non poche difficoltà. Per la verità, La chiesa cercò di sostenerlo e lui fu invitato a tenere cicli di conferenze in varie parti d’Italia, ma il veggente incontrò un forte scetticismo da parte dei laici e dalle maggiori autorità ecclesiastiche. Le cose però cambiarono dopo che il veggente ebbe l’opportunità di incontrare il Papa Pio XII, il 9 dicembre 1949.
Dopo quell’incontro, Bruno Cornacchiola fu invitato dal Prof. Ponzi a fornirgli tutte le indicazioni necessarie per realizzare la bella statua della Santa Vergine della Rivelazione che fu posta all’interno della grotta trasformata in santuario. Molti pellegrini vennero nella grotta-Santuario per raccomandarsi alla Santa Vergine e furono davvero tanti i casi di conversioni e di guarigioni straordinarie.

Trentatrè anni dopo la prima apparizione, esattamente il 12 aprile 1980, alla presenza di varie migliaia di persone, si verificò il fenomeno del sole così come a Fatima. Molti di coloro che ebbero modo di assistere al prodigio ne fecero una descrizione molto particolareggiata. Questo fenomeno, che era stato già preannunciato dalla Madonna, si ripetè due anni dopo. In quella circostanza, Bruno ricevette un altro importante messaggio da parte della Vergine: “In questo luogo voglio avere un santuario ed essere venerata con i nuovi titoli Vergine della Rivelazione e Madre della Chiesa! La mia casa deve essere aperta a tutti, in modo che tutti entreranno in essa, nella casa del soccorso, e si convertiranno. Gli assetati e i confusi verranno qui per pregare, vi troveranno amore, comprensione e consolazione, essi vi troveranno il vero senso della vita. In questa grotta, proprio dove sono apparsa più volte, sarà eretto il santuario delle espiazioni come un Purgatorio sulla Terra. E ci sarà una porta chiamata “Porta della Pace”. Tutti i fedeli dovranno entrarci e salutarsi con il saluto della pace e dell’unità tra i cristiani: “Dio benedici la SS. Vergine Maria e proteggici! “.
Le apparizioni non sono ancora state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa Cattolica, ma nel 1956 il il Vicariato di Roma autorizzò la costruzione di una cappella per il Culto, nel luogo delle apparizioni e ne affidò la custodia e il servizio religioso ai Frati Minori Conventuali. Sua Santità Giovanni Paolo II, nel 1997, approvò la denominazione del luogo come “Santa Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane”.
Don Manlio
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