L’ateismo di oggi…
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Dolorosamente, oggi ci sono tanti che si dicono atei e non credono neppure alla stessa esistenza di Dio. Questi infelici sono più stolti e protervi dei medesimi demoni, e di fronte a mille argomenti di ragione che confermano l’esistenza di Dio, rimangono immersi nell’oscurità, o ricorrono a teorie assurde per spiegarsi quello che vedono: alla natura, al fato, alla materia eterna e simili stoltezze che degradano la ragione umana, come lo erano e lo sono ancora, per i pagani, gli idoli. Anzi, possiamo dire che gli atei sono in uno stato immensamente più degradante dei pagani, quando in nome di una falsa scienza, orgogliosa di sé e cieca nelle sue illazioni, negano Dio.
Era più logico o meno stolto un pagano che immaginava i fulmini fatti scoccare da Giove sulla terra, perché nella sua credenza c’era un larvato e misero riconoscimento di Dio, Creatore e Padrone delle cose.
Un ateo che vede nel fulmine il fenomeno dell’elettricità delle nubi e rimane in questa conoscenza sterile, senza riconoscere Dio Creatore e Dominatore di tutte le cose, rimane nella tenebrosa oscurità dell’assurdo, rinnegando la Causa prima di tutte le cose, la sua potenza nell’immensità, la sua sapienza nell’ordine matematico di tutte le cose, il suo amore nella loro armonia e nella provvidenza che la regge. Era meno stolto un pagano che attribuiva ad un idolo la provvidenza delle varie cose della creazione, di un ateo che l’attribuisce al caso, e a tante fandonie della stravolta ragione che, presumendo di ragionare, slogica come slogica un mentecatto.
L’ateo è uno stolto che non riconosce Dio, Causa delle cause – come lo chiamava Cicerone – rinnegando in una luminosa espressione l’idolatria. È uno stolto che, mancando di fede, brancola nell’ignoto e non sa spiegarsi nulla.
Chi dice di credere e di avere fede non nega la Causa suprema di tutto, ma senza le opere ne rinnega le conseguenze, ed è uno stolto pratico, come l’ateo è uno stolto teorico. Sembrano distanti, eppure sono allo stesso livello.
don Dolindo Ruotolo
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