L’alimentazione corretta
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E’ ormai da tempo noto che una corretta alimentazione è alla base ( o meglio rappresenta il primo gradino della scala) del trattamento medico di quasi tutte le patologie internistiche (dall’ipertensione nell’ambito delle malattie cardiovascolari, al diabete e alle dislipidemie in quelle metaboliche ecc..)
Anche per questo nella società “del benessere” l’attenzione data al cibo è divenuta paradossale, sia in eccesso che in difetto
Se, infatti c’è chi è estremamente attento alla propria dieta ( sia quantitativamente, che qualitativamente), c’è chi di dieta non vuole neanche sentire parlare ed ingurgita per contro quantità spaventose di “alimenti spazzatura”. Ma che cosa è questa tanto amato e temuta dieta?
Quando si sente parlare di dieta si pensa ad uno stato alimentare controllato, il cui unico obiettivo è quello di dimagrire per raggiungere un ideale peso forma.In realtà la parola dieta deriva dal greco “diaita”, che vuol dire “tenore di vita” e quindi fare una dieta significa gestire il proprio peso, non soltanto dimagrire; significa raggiungere il peso più adatto al migliore stato di salute, ma soprattutto vuol dire evitare di recuperare il peso perduto.
Comunemente la parola dieta ha assunto il significato di “ programma dietetico da seguire per un limitato periodo di tempo “ e da interrompere una volta raggiunto il peso corporeo desiderato. Una dieta così concepita vorrebbe risolvere in breve tempo un problema, la cui soluzione richiede molto tempo.
Un corretto regime alimentare, invece, deve essere tale da poter essere mantenuto nel tempo, deve consentire di non acquistare peso e controllare con successo il peso idoneo raggiunto.
Tradizionalmente la riduzione del peso corporeo viene considerato come “ indice di successo di una dieta” anche se oggi si è compresa la necessità di puntare alla qualità della riduzione del peso, non solo alla quantità.
Diete, che fanno perdere peso rapidamente, favoriscono la quantità rispetto alla qualità, con il risultato di una maggiore perdita di massa magra rispetto alla massa grassa. Questa può essere una delle ragioni per le quali chi perde peso rapidamente, lo riacquista altrettanto rapidamente. Idealmente , la riduzione di peso dovrebbe essere costituita per il 75% della massa grassa e per non più del 25% della massa magra. Questo risultato può essere raggiunto solo attraverso un programma di controllo del peso protratto nel tempo ed equilibrato, nel quale la restrizione calorica sia associata all’attività fisica.
Oggi la maggior parte delle persone ha la possibilità di scegliere tra un’ampia varietà di alimenti
Tutti i cibi hanno una loro collocazione in una alimentazione che risponde alle esigenze nutrizione, sociali, psicologiche di ciascuno di noi. Non esistono cibi buoni o cibi cattivi. Nessun cibo è proibito. La chiave per il controllo del peso è scoprire il giusto equilibrio alimentare. Le necessità caloriche quotidiane e nutrizionali cambiano da persona a persona: quindi bisogna sempre diffidare di diete standardizzate, estratte da giornali o riviste di grido e preferire ad un pericoloso “fai da te”, il consiglio di un medico-nutrizionista, che tra i vari gruppi di alimenti sappia scegliere quelli che si addicono alle specifiche esigenze di ciascuno.
Dott.sa Gabriella Iannuzzo
Ricerc. Università di Napoli
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