L’accidia e l’ipocrisia chiudono la porta alla salvezza
Questo articolo è stato già letto1316 volte!
Papa Francesco, nella Messa celebrata il 1 aprile 2014, a Casa Santa Marta, ha parlato di due atteggiamenti che possono colpire i cristiani: l’accidia, che ci trasforma in persone ferme, anestetizzate, e l’ipocrisia, che ci fa diventare persone attente solo alla formalità.
Nella Lettura del Vangelo (Gv 5, 1-16), Gesù ordina al paralitico, malato da 38 anni, di alzarsi, di non attendere oltre, di andare. Questo miracolo provoca la reazione dei farisei che, per via del sabato, accusano il paralitico di aver portato la sua barella e Gesù di aver operato il miracolo. Davanti a queste tentazioni, che dobbiamo conoscere per difenderci e rifiutarle, ha detto il Papa, una sola è la strada da percorrere: quella dello zelo apostolico; nell’ospedale da campo che è la Chiesa, ha aggiunto il Santo Padre, ci sono due parole che dobbiamo avere nel cuore e dire ai nostri fratelli feriti, quelle che Gesù dice oggi nel Vangelo: “Vuoi guarire?” e “Non peccare più”.
“Io penso a tanti cristiani, tanti cattolici: sì, sono cattolici ma senza entusiasmo, anche amareggiati! ‘Sì, è la vita è così, ma la Chiesa… Io vado a Messa tutte le domeniche, ma meglio non immischiarsi, io ho la fede per la mia salute, non sento il bisogno di darla ad un altro…’. Ognuno a casa sua, tranquilli per la vita… Ma, tu fai qualcosa e poi ti rimproverano: ‘No, è meglio così, non rischiare…”’. E’ la malattia dell’accidia, dell’accidia dei cristiani. Questo atteggiamento che è paralizzante dello zelo apostolico, che fa dei cristiani persone ferme, tranquille, ma non nel buon senso della parola: che non si preoccupano di uscire per dare l’annuncio del Vangelo! Persone anestetizzate”.
“Cristiani ipocriti, come questi. Soltanto interessavano loro le formalità. Era sabato? No, non si possono fare miracoli il sabato, la grazia di Dio non può lavorare il sabato. Chiudono la porta alla grazia di Dio! Ne abbiamo tanti nella Chiesa: ne abbiamo tanti! E’ un altro peccato. I primi, quelli che hanno il peccato dell’accidia, non sono capaci di andare avanti con il loro zelo apostolico, perché hanno deciso di fermarsi in se stessi, nelle loro tristezze, nei loro risentimenti, tutto quello. Questi non sono capaci di portare la salvezza perché chiudono la porta alla salvezza”.
“Le due parole cristiane: vuoi guarire? Non peccare più. Ma prima lo guarisce. Prima lo guarì, poi ‘non peccare più’. Parole dette con tenerezza, con amore. E questa è la strada cristiana, la strada dello zelo apostolico: avvicinarsi a tante persone, ferite in questo ospedale da campo, e anche tante volte ferite da uomini e donne della Chiesa.
E’ una parola di fratello e di sorella: vuoi guarire? E poi, quando va avanti, ‘Ah, non peccare più, che non fa bene!’. E’ molto meglio questo: le due parole di Gesù sono più belle dell’atteggiamento dell’accidia o dell’atteggiamento dell’ipocrisia”.
Papa Francesco
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.