La vita è per l’eternità
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La nostra Comunità è la festa del quotidiano, del presente, perché ci incontriamo sempre per festeggiare, ringraziare, benedire l’Autore della vita: Gesù. La vita è il primo, prezioso, importante dono che Dio ci ha dato: “Signore, tu eri presente e amavi questa tua creatura fin dal momento del concepimento”; la mamma ancora non lo sapeva, papa tanto meno, ma Dio sapeva che eri nato tu, tu, tu, sono nata io… la vita! La vita nasce solo dalla sorgente che è Dio, il Dio dell’amore, dell’infinito, dell’eternità.
Il nostro corpo invecchia, si logora, finisce il suo compito, ma la nostra vita è immortale. Così quando gli altri dicono “è morto”, perché il cuore ha smesso di battere, in realtà è l’inizio dell’eternità; dobbiamo mettercelo bene in testa, ripetercelo tante volte, raccontarlo a noi stessi, perché il dono della vita che Dio da non lo ritira più! La morte è il momento in cui si spalancano gli occhi alla vita vera: spazi infiniti, prati verdi, musiche celestiali, bellezza, danze, splendore, luce…
Tutto quello che c’è di bello e che in terra abbiamo percepito, intravisto, come una scintilla: trenta, cinquanta, ottanta, centoventi anni… dopo inizierà. Allora non lamentiamoci quando dobbiamo fare qualche sacrificio! Gesù ci ha insegnato a portare la croce, a passare per la porta stretta, perché? Forse perché così non portiamo tanti bagagli, tante sicurezze umane. Per riuscire a passare sei costretto a lasciar fuori tutte le tue storie, le tue ambizioni, tutto ciò su cui ti eri appoggiato, l’importante è che passi tu.
Vale veramente la pena saper rinunciare non solo ai comodi, ma anche agli stracomodi; la tua vita non la potrai mai saziare con le cose del mondo, la vita ha un sapore ed una bellezza straordinaria dal di dentro e non una gioia che viene dalle cose di fuori, perché prima o poi finiscono. La vita è importante e tu devi educarla al sacrificio, all’amore, alla donazione, alla generosità, perché la vita vale l’eternità, bisogna avere coraggio! Quando saremo nell’aldilà ci vergogneremo, perché potevamo fare delle cose straordinarie e non le abbiamo fatte.
Come puoi arrivare in Paradiso, nel Regno dei Cieli, se sei sempre insoddisfatto, con il broncio. In fondo, chi è triste è perché non stima se stesso ed è senza misericordia. Gesù ci dice che il Regno dei Cieli è in mezzo a noi, è dentro di noi, ed è vero. E questo succede quando inizi a sentire che dentro di te c’è l’immortalità, la forza, la gioia, la fedeltà, il coraggio di Dio e non ti fermi più, per paura o egoismo, davanti a qualunque cosa che puoi fare di bene.
Perdoniamoci, entriamo in questa libertà, in questo spazio infinito, che è il perdono. Perdona te stesso, perdona te stessa, perché il giorno che ci perdoneremo e ci abbracceremo sarà come riconoscere il dono della vita che Dio ci ha dato: allora diventeremo delle persone dell’infinito, della bellezza, perché crediamo nella misericordia di Dio che è più grande del nostro peccato e che aspetta solo che noi gioiamo della sua presenza nella nostra vita, fin dal momento del concepimento, dove non c’era nessun testimone, ma solo il sorriso grandioso di Dio!
Madre Elvira Petrozzi
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