La vita del Sacerdote
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Giornata combattiva è la vita del Sacerdote poiché egli è araldo di Dio e come tale riguarda con immensa pena le manomissioni della divina gloria nel mondo, e le travolge con l’impeto santo del suo amore e con la potenza della sua attività. L’anima sua, ardente di zelo, guarda esterrefatta lo scempio che si fa dei diritti divini, e vorrebbe essere un cherubino, per poter rivendicare a Dio il trono di amore e di vita che spetta alla sua maestà sulla terra.
In mezzo alla ridda degli umani interessi, fra le insidie del male che dilaga dovunque, egli rappresenta il difensore degl’interessi di Dio e l’argine posto alla marea dell’iniquità. Giornata combattiva è quella del Sacerdote, perché lo spettacolo che il mondo offre di sé, eccita l’anima sua a reagire, a resistere al male, e a rivendicare i diritti della divina gloria.
Dando infatti uno sguardo all’universo, si trova dovunque segnato, quasi con lettere d’oro, un riflesso della divina gloria. Quale spettacolo è questa iscrizione scintillante e quest’immagine gigantesca! Tutto è stato creato da Te, o Signore, e Tu comprendi ogni cosa e a tutto sei presente; tutto è sostenuto nell’essere dalla tua onnipotenza, di modo che non c’è un atomo solo che possa sfuggire al calore della tua vita; tutto porta l’impronta tua ed il segno del tuo dominio!
Che cosa ammirabile!… Chi potrebbe negare al sole il diritto di fecondare la terra, se dove cessa la sua azione tutto è squallore di morte?
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