La vita ci costringe alla pazienza
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La vita ci costringe sempre alla pazienza, la pazienza ha come unico sfogo il Signore, e nella pazienza l’anima pone le ali e le spiega verso le eterne cime dei cieli.
L’amore ci convince che non c’è amore, l’amicizia ci costringe al compatimento paziente, fuori del quale l’esile suo filo si spezza, il vivere insieme è una preoccupazione continua che ci fa amare la solitudine: le cortesie hanno sempre qualcosa di pesante e di fastidioso, perché portano con sé lo sforzo di renderci gli altri meno pungenti.
Quanti disinganni, come brina agghiacciata, ci raffreddano nell’amore e ci desolano nelle relazioni col prossimo! La pazienza diventa così il pane della nostra vita, la forza e la leva che ci sollevano a Dio, a Dio solo.
I beni materiali sono sempre come fiori che si sfrondano, e ci lasciano nella trepidazione di perderli. La loro stessa amministrazione è un fastidio, e ce li fa riguardare come un peso. Quello che ieri ci attraeva, oggi ci annoia, quello che ieri brillava, oggi è coperto di polvere, quello che è prezioso è esposto all’insidia dei ladri, quello che è della vita giornaliera si consuma.
C’è quasi un dispetto nelle cose che ci appartengono, e persino un bottone. un laccio, una calzatura, un abito ci sono occasioni di esercitare la pazienza e di desiderare i beni eterni. La nostra felicità sta nell’unione alla vita di Gesù Cristo, nel suo amore e nella speranza dell’eterna gloria.
Egli solo è il centro divino intorno al quale gravita la nostra vita, Egli solo ci attrae con un amore che non può infrangersi perché ci ha amati immolandosi per noi ingrati e peccatori.
don Dolindo Ruotolo
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