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La Vergine della rivelazione (Madonna delle "Tre fontane")

12 Aprile 2013 | Filed under: Apparizioni Mariane
     

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Le apparizioni della Madonna a Tre Fontane rientrano fra le più recenti apparizioni apparizioni mariane. Tali apparizioni erano state preannunciate 10 anni prima. La Beata Vergine infatti apparve nel 1937 ad una mistica, la serva di Dio Luigina Sinapi, che era entrata casualmente in quella grotta scorgendovi la Madonna piangente. Luigina fu stupita da quella visione e le venne di guardarsi intorno, così scorse in un angolo della grotta i resti di un feto abortito e abbandonato in quel luogo oscuro.



Luigina si diede subito da fare per dare sepoltura a quel povero corpicino e, quando alzò nuovamente gli occhi, si accorse che la Santa vergine la guardava con un’espressione di compiacimento. Ella poi disse: “Io ritornerò in questo luogo per convertire un uomo, che oggi lotta acerbamente contro la Chiesa di Cristo e vuole assassinare il Santo Padre …. Va’ adesso a San Pietro, là troverai una religiosa che ti farà conoscere suo fratello, che è un cardinale. A lui devi portare il messaggio. Da questo luogo insedierò a Roma il trono della mia glorificazione. Dovrai dire al cardinale che presto sarà il nuovo Papa”.





La Madonna descrisse minutamente l’aspetto della suora e la Sinapi si diede da pare per cercarla. La trovò in San Pietro: era la sorella del Cardinale Eugenio Pacelli, il futuro Papa Pio XII. La suora la introdusse nello studio del cardinale e la veggente potè trasmettergli il messaggio della Beata Vergine. Questi ascoltò con un certo distacco ma, quando la profezia si avverrò e quando si verificò la conversione del grosso “protestante”, il papa si dimostrò convinto dell’autenticità delle apparizioni.



Diciamo innanzitutto che “Tre fontane” è un luogo della periferia di Roma (Zona EUR). Il luogo prende il nome dalla tradizione che riguarda il martirio dell’Apostolo Paolo. Questi fu decapitato e la sua testa rotolò rimbalzando tre volte. Là dove era andata a cader la testa dell’Apostolo era sgorgata una fonte. La zona, molto bella, è ricca di verde ed è caratterizzata dalla presenza di varie grotte naturali (rifugio di coppiette o vagabondi). Nei pressi, sorge un’Abbazia abitata da monaci trappisti.



Giungiamo così al 1947, quando in cui entra in scena Bruno Cornacchiola. Questi era un uomo che aveva vissuto una giovinezza molto avventurosa. Sposato con Iolanda, aveva messo al mondo tre figli. Abbandonata la moglie, si era trasferito in Spagna e lì aveva partecipato alla guerra civile. Aveva fatto amicizia con un rivoluzionario, avventista, che lo aveva convinto a seguire le sue teorie anticattoliche e antipapiste.



Nel suo odio contro il Papa, Cornacchiola aveva acquistato un pugnale su cui aveva fatto incidere la frase”Morte al Papa”. Ritornato in Italia, era ritornato dalla moglie ma le aveva imposto di diventare avventista anche. La moglie aveva accettato ma a patto che lui facesse la pratica dei primi nove venerdì del mese. Bruno, grazie a delle amicizie, era riuscito a farsi assumere dal Comune di Roma e lavorava come tramviere, per mantenere la famiglia. Intanto leggeva la Bibbia e studiava per diventare pastore avventista.

Il 12 aprile era un bel sabato di primavera e Bruno Cornacchiola volle recarsi alle Tre fontane per fare una gita insieme ai suoi tre figli.  e Mentre i bambini giocavano, Bruno, seduto ai piedi di un eucalipto, preparava un discorso da pronunciare il giorno seguente sul tema: “Maria non è sempre Vergine e non è Immacolata”
. 

Ad un certo punto i figli, che giocavano a palla in una radura, cominciano a chiamarlo perché si era persa la palla. Si mettono tutti a cercarla e uno dei bambini, Gianfranco, decide di andare a cercare anche nella grotta più vicina. Passa del tempo e Bruno non vedendo e non sentendo più il bambino, si mette a cercarlo. Finalmente, lo trova, inginocchiato davanti alla grotta e con le mani giunte, tutto estasiato, che ripete: “Bella Signora, Bella Signora…”. Il Cornacchiola allora chiama gli altri due figli che , appena sopraggiunti, cadono anch’essi in ginocchio, esclamando: “Bella Signora, Bella Signora”. 



Bruno cerca di smuoverli ma  non riesce. Allora, spaventato, esclama: “ Dio salvaci tu!”. A questo punto lui vede un paio di mani luminose che escono dal fondo della grotta e giungono fino a lui, toccandogli il viso. Bruno ha la sensazione che un velo sia strappato dai suoi occhi e anche lui vede la “Bella Signora”, piena di luce, poggiata a piedi nudi su una larga pietra. Ha  i capelli neri ricoperti da un lungo manto colore dell’erba dei prati a primavera; la veste candida è cinta ai fianchi da una fascia rosa. Il suo sguardo è benevolo ma triste.  



Parla a Bruno con voce soave e si presenta: “Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta. Rientra nell’Ovile Santo ( la Chiesa Cattolica). Il Dio promesso è e resta immutabile: i nove venerdì del Santo Cuore che tu hai celebrato, spinto dall’amore della tua moglie fedele, prima che tu prendessi definitivamente la via dell’errore, ti hanno salvato. …”.



Il Cornacchiola si sente come liberato da un peso e pervaso da una immensa gioia, come mai l’aveva provata in tutta la sua vita. L’antro si riempie di un profumo soave che sembra trasformare la grotta in un luogo celestiale tanto che tutte le brutture presenti sembrano essere purificate dalla luce e dal profumo della Madonna. La Santa Vergine stringe nella mano destra una Bibbia, mentre con la sinistra indica una veste sacerdotale gettata a terra, accanto ad una croce distrutta. Ha inizio poi un colloquio che dura circa un’ora, nel corso del quale la Madonna provvede ad istruire bene Bruno, gli dimostra che ella è veramente come veniva rappresentata nella Bibbia: Vergine Immacolata e Assunta in Cielo, quindi gli trasmette un messaggio da consegnare personalmente al Papa.



Prima di andar via, la Santa vergine dice al veggente: “Io desidero lasciarti una prova che questa apparizione viene direttamente da Dio, così tu non puoi avere nessun dubbio ed escludere che essa provenga dall’inferno. Questo è il segno: appena incontri per la strada o in chiesa un prete, rivolgigli queste parole: “Padre, io devo parlare con lei!. Se quello risponde “Ave Maria, figlio, Che vuoi?”, allora pregalo di ascoltarti perché sei stato scelto da me. A lui puoi manifestare cosa c’è nel tuo cuore affinchè egli possa raccomandarti e introdurti a un altro prete: quello sarà il prete giusto per il tuo caso! Poi sarai ammesso dal Santo Padre, il sommo Pontefice dei cristiani, e gli trasmetterai il mio messaggio. Una persona che io ti mostrerò ti introdurrà da lui. Molti, ai quali tu narrerai questa storia, non ti crederanno, ma tu non lasciarti influenzare”.



Terminato il colloquio, la “Bella Signora” offre un ultimo sorriso ai quattro poi si allontana in direzione di San Pietro.  (Continua)

don Manlio

     

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