La Sacra Bibbia
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Quando i cristiani parlano di Sacra Scrittura si riferiscono inequivocabilmente alla Bibbia. Il termine Bibbia deriva dalla parola greca “biblion” (libretto) che, al plurale viene detto “biblìa” (libretti o libbricini). La nostra Bibbia infatti è composta da una serie di piccoli rotoli, in totale 73, che si trovano già elencati in antichissimi cataloghi (Vedi: Concilio di Ippona, 393 d.c.). L’Apostolo Paolo così si esprime: “Ora tutto ciò che è stato scritto prima di noi è stato scritto per la nostra istruzione , perchè in virtù della perseveranza e della consolazione che ci vengono dalla Scrittura teniamo viva la nostra speranza (Rm 15,4).
Bisogna per altro considerare che la Bibbia non è un testo di facile lettura. Bisogna considerare che l’Autore della sacra Scrittura è Dio, il quale si è servito degli Agiografi, ispirandoli ed usandoli, come veri e propri strumenti ma sempre come strumenti liberi ed intelligenti ai quali ha donato facoltà soprannaturali. Per questa ragione si può affermare che il contenuto degli argomenti appartiene a Dio mentre la lingua, le idee, il genere letterario, lo stile sono degli Agiografi, uomini appartenenti a epoche ed a luoghi molto distanti fra loro. La diversità di cultura, di usi e di costumi si evidenzia in modo particolare, ben diverso se rapportata a quelli del nostro occidente e del nostro tempo. Per altro, l’Apostolo Pietro, Vicario di Cristo in terra, avverte ed ammonisce: “Nessuna Scrittura profetica è soggetta a privata spiegazione, perché non da spirito umano ma da Dio furono mossi quegli uomini” ( II Pt 1, 20).
La Bibbia poi non deve essere considerata come un testo storico (anche se i riferimenti storici sono abbondati ed importanti) perché lo scopo degli agiografi era unicamente quello di trasmettere il pensiero e la Parola di Dio. Le vicende che sono narrate , anche quando possono sembrare complesse, possiedono una impostazione unitaria che le rende accessibili, inoltre è da rilevare che gli eventi presentati e le parole divine contenute sono sempre attuali.
La Bibbia è stata scritta tra il 1800 ed il 1300 a.C. (prima di allora la Rivelazione veniva memorizzata e tramandata oralmente). Può essere divisa in due grandi parti: L’Antico Testamento (A.T.) ed il Nuovo Testamento (N.T.). Tutti i libri dell’A.T. sono stati scritti in ebraico, ad eccezione di Sapienza e di II Maccabei che rsultano essere stati scritti in greco. Fra il 250 e il 130 a.C. E’ stata poi tradotta in greco (lingua popolare “Koinè diàlelektos”) ad opera di 70 autorevoli studiosi. In epoca cristiana è stata poi tradotta in latino (“volgata”) da San Girolamo. La stesura della prima parte dell’A.T. (21 “Libri storici”:da Genesi a Maccabei) viene attribuita a Mosè e viene chiamata: Pentateuco; vengono poi 7 Libri didattici (da Giobbe a Siracide); infine si trovano 17 libri Profetici: da Isaia a Malachia.
Nel Nuovo Testamento (scritto in greco) sono contenuti i “libri storici”: 4 Vangeli e gli Atti degli Apostoli; i “Libri didattici”: le Lettere di san Paolo, la Lettera di San Giacomo, le due Lettere di San Pietro, le tre Lettere di San Giovanni e la Lettera di San Giuda; il Libro profetico che è l’Apocalisse.
La Lettura della Bibbia ci aiuta a comprendere che Dio si fa sempre presente nella storia dell’uomo, con infinito amore e misericordia, per stabilire un rapporto di comunione con Lui e condurlo alla salvezza. Leggendo il Sacro Testo si può comprendere che tutta l’opera di Dio nella guida del suo popolo è finalizzata a Cristo, alla sua nascita, alla proclamazione del Vangelo, alla morte ed alla Risurrezione. Tutte le pagine bibliche anteriori alla Nascita di Gesù sono finalizzate a quell’evento salvifico. Dopo l’Ascensione al Cielo del Signore, gli Apostoli e i discepoli si sono impegnati a diffondere e ad applicare le profezie ed il Vangelo prima in Israele e poi nel resto del mondo allora conosciuto perché “la salvezza è per tutti gli uomini”.
Don Manlio
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