La potenza di Grazia dello Spirito Santo
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Cristo è a un tempo figlio di Davide, uomo come noi, e Signore di Davide, è Dio come il Padre Celeste.
Cerchiamo di riuscire a capire qualcosa di questo mistero.
I Salmi ci aiuteranno.
Il Profeta che scrive che Cristo è Signore di Davide è lo stesso Davide. Questo Davide cosa dice di Cristo?: “il Signore ha detto al mio Signore; siedi alla mia destra, finché Io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi”
Dire sgabello dei tuoi piedi, è lo stesso che dire sotto i tuoi piedi. Questo ha sentito Davide quando lo Spirito Santo parlava al suo spirito.
Ha sentito nel sacrario nascosto della verità, nell’intimo dei suoi misteri. Proprio la dove i Profeti sentirono parlare Dio nel segreto del loro cuore.
Lo Spirito non ha parlato dicendo queste parole nella loro lingua, ha comunicato la verità come una intuizione che viene fatta in un attimo.
Faccio un esempio. Una mamma vede suo figlio entrare in casa, nell’attimo in cui lo guarda, sente nel suo cuore, con assoluta chiarezza, che gli è successo qualcosa che lo turba profondamente. In questa maniera lo Spirito Santo rivela ai Profeti i misteri di Dio.
I Profeti poi hanno cercato di comunicarlo al mondo nella loro lingua e cultura, usando un linguaggio, dei paragoni e delle immagini, che ci portano a capire con chiarezza il senso di quello che lo Spirito ha detto loro nel cuore. Questo si chiama: interpretazione delle Scritture.
Gesù ha dato alla Chiesa il dono dello Spirito Santo che fa capire il senso delle parole e delle immagini con cui hanno parlato i Profeti. Chi non ascolta la Chiesa, interpreta le parole e le immagini con cui hanno parlato i Profeti, secondo la propria fantasia.
Diffondono così gli errori che danneggiano la fede dei credenti. San Paolo per es. era un ragionatore, aveva studiato filosofia ad Atene, per questo rinunzia a cercare delle dimostrazioni.
Scrive in una sua lettera: Sono stato rapito al terzo Cielo, non so se ero con il corpo o senza il corpo. Ho visto delle cose che non posso assolutamente descrivere, ho sentito delle parole che non posso dire nella mia lingua.
Davide quindi, era un Re che dominava su tutto il popolo, ha sentito certamente quello che ha detto a Lui lo Spirito: il tuo Signore sarà un figlio tuo, cioè un uomo della tua discendenza. Noi sappiamo che, dopo la Risurrezione, il Signore disse agli Apostoli: Io torno dal Padre mio, voi andate in tutto il mondo a predicare il mio Vangelo. Un giorno verrò a prendervi e vi porterò con me là dove sono Io.
Cristo che era nato dalla stirpe di Davide, è diventato Signore di Davide, quando è salito al Cielo.
L’Apostolo scrive: “Dio lo esaltò dai morti, e gli donò il Nome che è al di sopra di ogni altro nome, affinché nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, degli esseri del Cielo, della terra, e degli inferi”.
Papa Francesco ha detto: c’è solo una porta per entrare nel Regno di Dio, e quella porta è Gesù, chiunque tenta di entrare per un’altra via, è un arrampicatore che pensa solo al suo vantaggio. La nostra non è una religione da negozio. Per entrare nel Regno di Dio, nella comunità cristiana, nella Chiesa, la vera porta, è Gesù. Anche nella comunità cristiana ci sono degli arrampicatori, i quali coscientemente o incoscientemente fanno finta di entrare. Essi rubano la gloria al Signore, vogliono la propria gloria. È quello che Gesù diceva ai farisei: voi girate la gloria uno all’altro. Una religione un po’ da negozio: io do la gloria a te, e tu dai la gloria a me. Ma questi non sono entrati dalla porta vera. La porta è Gesù e chi non entra da questa porta, si sbaglia. (Omelia lunedi 22 aprile 2013).
Il Figlio di Dio è la Parola del Padre. Noi siamo stati generati dalla Parola di Dio e siamo Parola di Dio, anche se ad immagine e somiglianza. Certamente la Parola di Dio da cui siamo stati generati, è in noi e non cessa di parlare nel nostro cuore, come parlava nel cuore dei Profeti. Direttamente parla il Figlio di Dio, Gesù Cristo; però in Lui, per Lui e con Lui parla il Padre Celeste.
Anche Gesù, essendo la Parola di Dio personificata, tutto quello che il Padre pensa, dice e fa, anche Lui, che è il Figlio suo, lo pensa, lo dice e lo fa. Tutto! E non c’è una Parola del Padre che non sia una Parola del Figlio.
E’ questo che vi voglio dire. In noi dunque c’è la Parola di Dio: la ascoltiamo? La viviamo? La testimoniamo? La annunziamo? Eternamente noi rimarremo sempre “Parola di Dio”; però, cosa annunziamo? Dio? Le Parole di Dio, i pensieri di Dio, i comportamenti di Dio, come ha fatto Gesù, oppure i pensieri del mondo, le parole del mondo, i comportamenti del mondo? E’ questo ciò che vi voglio dire.
Andiamo più in fondo: ti capita di pensare bene, ed invece poi pensi male? Ti capita di sentire il suggerimento delle parole buone, e poi dici invece le parole non buone? Ti capita di avere suggerimenti buoni e poi ostinatamente segui comportamenti che non sono buoni? La Parola di Dio in te è ascoltata, è praticata? Te ne accorgi quando ascolti la Parola di Dio, che viene suggerita dallo Spirito Santo, e tu la rifiuti con astuzia, con ribellione, con indifferenza, a volte manipolando la stessa Parola di Dio, adattandola alla tua mentalità, al tuo modo di sentire, al tuo modo di voler fare le cose? Dunque, ecco il “dramma” del momento attuale: sentiamo il suggerimento dello Spirito e lo evitiamo, lo manipoliamo, lo assonniamo dentro di noi.
Perché, siccome la Parola di Dio è Cristo, tanto ami Cristo per quanto ascolti la sua Parola: “Se osservi la mia Parola, mi ami”.
Rivedi un po’ il tuo amore per Cristo, la tua sequela di Cristo secondo la vocazione alla ubbidienza alla fede, che hai ricevuto dal Battesimo.
Ascolti la sua Parola, i suoi suggerimenti? Pensi davvero come il suggerimento di Cristo ti propone? Parli come Lui? Agisci come Lui?
Quanto la Parola di Dio in te viene assonnata, rifiutata, evitata, ridimensionata, adattata? Non senti il peso di questo tuo atteggiamento interiore, che è noto soltanto a te e a Dio? Quante volte i suggerimenti per vincere la golosità, la pigrizia, le tentazioni che ti vengono dal mondo, l’orgoglio, l’invidia, la gelosia, le debolezze nei pregiudizi, le inopportunità nelle parole, sono stati da te modificati nel significato autentico comunicato a te dallo Spirito Santo?
Quante volte i comportamenti sono ambigui, non testimoniano Dio? Forse testimoniano il tuo ‘Io’!
Ma andiamo ancora molto più giù.
Quante volte senti una parola che ti martella dentro: “Cambia, così non va! Cambia, convertiti al Signore!”. E cosa dire di quella parola, che ti viene suggerita sul difetto predominante, che forse ha inchiodato il tuo cammino spirituale, mattino e sera, notte e giorno; quella parola che il Signore ti suggerisce: “Fa’ una svolta! Fa’ un salto di qualità! Smettila di essere così! Non andare fuori strada!”.
Quante volte quel suggerimento ti viene proposto dallo Spirito Santo con tanto amore, con tanta premura – direi – materna, con tanta affettuosità! Quanto è buono lo Spirito Santo a suggerirti continuamente l’umiltà, la pazienza, la docilità, la mitezza, l’ubbidienza alla fede, l’ubbidienza ai tuoi doveri, l’amore verso il prossimo!
Quante volte hai tolto di dosso la croce, hai rifiutato la rinunzia a fare un peccato, a fare molti peccati! Forse il tuo cuore sente questo profondo disagio, questa pena; addirittura sente l’angoscia del cuore, non già nell’impotenza a non eseguire quello che il suggerimento ti propone, ma quanto, giorno dopo giorno, diventa sempre più evidente, e prendi sempre più coscienza – più che dell’ impotenza – della volontà cattiva che rifiuta il bene, rifiuta la proposta del bene, che la fede ti dice nella coscienza.
Eppure sai ciò che è bene e ciò che è male, i pensieri buoni, le parole buone, i comportamenti buoni, quel difetto predominante che tante volte ti viene suggerito dallo Spirito Santo come necessariamente da superare.
Quel difetto predominante dinanzi al quale ti trovi davanti ad un bivio misterioso, che solo tu conosci per essere con Cristo o non essere con Cristo, essere mediocre o non essere mediocre, adattare o non adattare il Vangelo, seguire la propria vocazione cristiana, oppure no.
Tutte queste parole che sono suggerimenti dello Spirito Santo entrano dentro, nell’intimità del tuo spirito, e a volte non le vuoi ascoltare, a volte ascoltandole le sfuggi, a volte ascoltandole – queste parole, questi suggerimenti – le manipoli adattandole a quello che ti suggerisce il tuo istinto, più che la tua fede.
Riprendi di nuovo con umiltà la Parola di Dio, lasciala parlare, ascoltala, mettila in pratica, non è troppo tardi, abbi speranza, abbi fiducia. Il Signore è buono, ascolta la tua preghiera e il tuo grido!
Non smettere di pregare, non smettere di sperare, non smettere di sforzarti e di rialzarti da tutte quelle cadute provocate dal non ascolto della Parola di Dio, alla quale non hai voluto dar retta forse per tanto tempo, perché sentivi nel tuo cuore i suggerimenti dello spirito del male, che pian piano ti prendeva, ti afferrava, ti abbracciava, ti inchiodava ostinatamente sempre di più, forse in quella malizia della carne o dello spirito che ora difficilmente riesci a staccare da te, dalla quale difficilmente riesci a svincolarti.
E’ Gesù che te lo dice: ascolta la Parola del tuo Signore in cui c’è la luce, la forza, il coraggio, la speranza, la certezza. Non temere, rialzati subito ed imbocca il bivio, la strada giusta, quella dell’ascolto e della pratica della Parola di Dio, dove c’è non soltanto il tuo amore al Signore, ma anche tutto l’amore di Dio nel tuo cuore, che è la tua gioia.
Credi a quello che ti sto dicendo! La cosa più strana che c’è nel cuore di un cristiano – tranne che non sia un bugiardo – è questa: che sente nello stesso tempo l’impossibilità a riuscire a liberarsi dalla abitudini cattive, e sente anche la possibilità a riuscire. E’ bugiardo perché una volta si appoggia ad una parte, e qualche volta, raramente, all’altra. Però è impossibile che ci sia un’ostinazione tale da chiudere, in maniera assoluta, la possibilità a lasciare il male. Anche i più grandi ed ostinati peccatori del mondo sentono la voce dello Spirito che non può non arrivare nell’intimo dell’animo a suggerire che “se vuoi, puoi!”.
Don Vincenzo
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