La pace nella famiglia
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la pace vale più delle ragioni
Abbiamo una chance spesso vincente: il silenzio! Ho sperimentato tante volte che il silenzio ha vinto nelle famiglie, nella coppia, coi figli, col bambino. Quanta pace ci sarebbe in casa se uno dei due, e lo dico soprattutto alle donne, imparasse a fare silenzio. Il silenzio è la parola più potente, è la più efficace, la più pacifica; è più facile urlare che fare silenzio, è più facile alzare la voce che tacere !
Sono convinta che il più forte, nei momenti di contrasto, non è chi grida di più, ma chi tace di più! È più grande chi comprende che la pace in famiglia, che la pace nel cuore, che la pace tra noi, vale molto di più delle proprie ragioni. Ai genitori dico spesso: dopo che avete litigato, dopo che ognuno ha rinfacciato le proprie ragioni all’altro, dopo che hai vinto tu e le tue ragioni, se in casa c’è un clima di tensione, di chiusura, di rabbia… a cosa vale quella ragione?
Sono convinta che la Pace vale di più, vale molto di più delle ragioni, e la Pace è sempre frutto di qualcuno che nelle tensioni sa vivere il silenzio. Facciamo silenzio quando veniamo provocati! Ce l’ha insegnato Gesù quando lo hanno provocato, giudicato, condannato: ha taciuto! Lui ci ha detto: «Quando tutti diranno male di voi per causa mia, rallegratevi!». Non ci ha detto di difenderci, di arrabbiarci, di vendicarci, di cercare le nostre ragioni… ma di pregare per i nemici, di rallegrarci.
Il rancore fa ammalare la vita; la tristezza, il broncio, l’odio, la rabbia… sono malattie che lacerano il corpo, lacerano il cuore, e poi andiamo dal dottore perché stiamo male! Tante volte basterebbe solo imparare a tacere quando gli altri parlano. «Eh, ma mio marito non è mai contento!», mi dicono tante mogli. Non importa: se tu fai silenzio a un certo momento lui ti capirà molto di più in profondità, ti apprezzerà molto di più.
Una donna che sa fare silenzio fa diventare quel silenzio pace per lei, ma diventa pace anche per lui, che magari gliene ne ha dette di tutti i colori perché era nervoso… e lei, per dimostrare che non si è offesa, che non si è arrabbiata, gli fa un bel sorriso di pace. Nelle discussioni quel silenzio di pace che si fa preghiera poi interpella la coscienza dell’altro, la fa urlare, è un grido che risveglia il sonno di chi ti ha ferito, che poi farà un passo verso di te.
La pace è silenzio, la pace è amore, la vera giustizia è la pace! E la pace possiamo viverla quando siamo capaci di controllare la nostra lingua. È il più piccolo muscolo del corpo, ma è il più efficace, se usato nel bene, per far vivere nella serenità, nel rispetto, nella stima, nell’amore, nella gioia una famiglia; se usato nel male, per distruggerla.
C’è uno “slogan” che i giovani della Comunità imparano, che è una nostra regola di vita: “Tacere, ingoiare, soffrire… e poi sorridere!” Quando vieni provocato devi tacere. Tacere, che non vuoi dire stare zitto, con il broncio, voltando la schiena con rabbia. Quando qualcuno ci dice qualcosa non dobbiamo ribattere, perché se no comincia una guerra, specialmente in famiglia. (Continua)
Madre Elvira Petrozzi
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