La missione di Maria
Questo articolo è stato già letto1320 volte!
Gesù crescendo a poco a poco nel seno di Maria, volle seguire le leggi e il tempo dell’umana generazione, e vi stette nove mesi, piccolo piccolo come ogni umano bambino. Volle così confermare che veramente si era fatto uomo, perciò ci tenne a mostrarsi tale, chiamandosi figlio dell’uomo.
Era la cosa più difficile a capirsi in Lui, la cui Divinità splendeva nell’aspetto, nelle parole e nelle opere, mentre la verità della sua missione e dell’opera della redenzione era tutta nell’essersi incarnato, ed incarnato, nell’essersi immolato. Maria, avendolo bambino nel seno, doveva sentire per Lui tutta la tenerezza materna, fusa ad un profondo sentimento di adorazione.
Era piccolo, e lo amava commovendosi per la gioia della maternità, ma era l’infinita grandezza, era il Signore Dio, il Signore forte, il Signore dell’universo, e lo adorava profondamente.
Ne sentiva la maestà, nascosta nel suo seno benedetto, come sole che splendeva coperto da una nube bianca, fatta più candida dai suoi raggi nascosti, ma era suo Figlio perché si formava in Lei e per Lei l’umana natura che aveva assunta. Come vero uomo lo sentiva fratello degli uomini che veniva a redimere, fratello di bontà, fratello per infinita bontà, ma non macchiato come quelli dei quali si faceva fratello.
Veniva come medico della natura umana debilitata dal peccato, rilassata nella vita, medico dell’anima e medico del corpo. Come medico delle anime sanava l’iniquità del peccato, spezzava i lacci della schiavitù della colpa originale. Come medico dei corpi ne dominava le miserie da Signore dei tempi e dei malanni, quasi nube di misericordia che ne attenuava i dolori; Dio forte che scacciava i demoni che tormentavano gli uomini, sanandoli, e dominava le tempeste placandole col suo comando.
Maria contemplava nell’immensa luce dell’anima sua tutto lo sviluppo della vita del bambino che cresceva nel suo seno: lo vedeva Dio come Verbo divino, lo constatava vero uomo, figlio suo che si accresceva nel suo seno. Si accresceva per nascere, nascendo era la vittima divina, l’Agnello di Dio che toglieva i peccati del mondo caricandone su di sé l’espiazione. Era questa l’ultima nota delle caratteristiche di Maria, nell’ascesa mistica dell’anima sua.
L’anima benedetta di Maria fu una perenne lode di Dio, una sublime elevazione mistica, una contemplazione profonda dello sviluppo del disegno divino in lei e per il Figlio suo a salvezza dell’umanità. Associata al dolore ed all’immolazione di Gesù Cristo, partecipò ai suoi trionfi nei secoli, sino alla loro fine e nell’eternità.
don Dolindo Ruotolo
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.