La missione della donna nella Chiesa

Vicino al sacerdote deve ricordarsi di stare vicino a Gesù, e deve considerarlo come un ostensorio con l’Ostia consacrata.Se si accorge di essere causa di colpe e di debolezze, deve fuggire, fuggire, e non rubare a Dio l’amore che gli fu consacrato, neppure in minima parte. Nella Chiesa deve portarvi non la femminilità più o meno mondana, ma la santità.

Per essere santa deve vigilare molto sulla sua natura che è terribile nelle sue deviazioni di orgoglio, di vanità e d’impurità. Deve farsi guidare passo passo, per rinnegare il suo indomabile giudizio, deve vivere di umile nascondimento e operare per purissimo amore di Dio, per vincere la sua vanità; deve vivere per la gloria di Dio, ed essere, innanzi a Lui, come ancella, tutta abbandonata alla sua volontà. Il suo modello non possono e non debbono essere le donne mondane, ma le sante, ed ella deve ispirarsi alla Vergine Santissima, imitandola nelle sue virtù.

Che cosa farà? Gesù la chiama alla sua sequela, ed ella si farà attrarre dal mondo? Ed il mondo che cosa le dà se non degradazione ed obbrobrio? Può essa smarrirsi nelle vanità, quando le anime reclamano il suo materno aiuto?Una donna che per i bagordi trascura i suoi doveri materni, non è donna, e’una che nuoce alla maternità è traditrice della sua missione.

Ora alla donna cristiana sono sempre affidate anime da salvare o anime da generare a Gesù Cristo, ed ella non può compromettere la sua missione con una vita mondana che è attentato a questa maternità spirituale. Seguite Gesù, buone donne; servite a Lui nei suoi ministri e nei suoi poveri; siate la gloria della Chiesa ed aspirate alla gloria dei cieli.