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LA CREAZIONE NON E’ UNA FAVOLA

13 Febbraio 2013 | Filed under: Recensioni
     

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TELE MARIA

UNA TELEVISIONE DONO DI MARIA

LA CREAZIONE NON E’ UNA FAVOLA

 Si segnala una trasmissione in TELE MARIA
ed un bellissimo libro scientifico di Domenico Ravalico
prelevabile all’indirizzo Internet
http://www.lavocecattolica.it/verita.della.creazione.htm
Da appena qualche decennio, quasi all’improvviso, la Scienza si è accorta che esiste un progetto, una programmazione, alla base di ciascun vivente: nessuno può vivere senza quel progetto predisposto in anticipo, registrato su nastri DNA, in codice. Si è accorta che persino un microbo, visto sullo schermo fluorescente del super microscopio elettronico, è favolosamente complesso e organizzato, tanto da declassare al livello di giocattoli infantili i prodigi della nostra tecnica. La Scienza si è anche accorta, in questi ultimi lustri, che il corpo umano è costituito da 60 mila miliardi di cellule viventi, ciascuna delle quali è «un mondo al di là di ogni più ardita fantasia». Ha anche riconosciuto che ogni uo­mo è progettato, e che la sua programmazione complessiva è registrata su nastri dna di lunghezza tale da poter circoscrivere tutto il Sistema Solare.

Tre secoli or sono gli uomini rimasero sorpre­si e sgomenti per l’immensamente grande e per l’immensamente piccolo; oggi sono ester­refatti per l’immensamente organizzato. Da dove è venuta quell’organizzazione? Mai come oggi l’uomo si trova a poter riconoscere, nello stupendo mistero delle origini, le orme del Creatore.

Con chiarezza e trasparenza, in questo libro sono delineate le nuove «incredibili» realtà naturali, messe in luce dalla Scienza dopo gli anni ’50.

PREFAZIONE

E’ possibile riconoscere scientificamente, ai giorni nostri, che la Creazione non è una favola? Si può affermare con tutta certezza, in base a evidenti fe­nomeni naturali, che il materialismo marxista, negatore della Creazione, è falso?

Lo dimostrano in modo sfolgorante nuove im­mense e inattese realtà naturali, scoperte dalla Scienza in questo ultimo ventennio. Quelle scoperte stanno dischiudendo innanzi ai nostri occhi un pa­norama assolutamente nuovo, del tutto inimmagina­bile, tale da coinvolgere l’Universo dall’atomo alla Galassia, e il Regno della vita dalla molecola all’organismo umano. E un panorama imprevisto e imprevedibile, sorprendente ed insieme inquietante.

Avviene oggi quanto è già accaduto in passato; l’Umanità si trova di fronte ad una svolta lungo il suo cammino; è una svolta che sgomenta poiché non consente di intravedere quale sia la meta. 

Tre secoli or sono, l’invenzione del telescopio eb­be l’effetto di spalancar l’Universo innanzi agli occhi degli uomini, sorpresi e intimoriti. Dagli abissi dello spazio emersero miriadi di stelle e maestose Galassie. La Scienza si trovò innanzi all’immensamente grande. Ma appena qualche decennio più tar­di, venne inventato il microscopio. Questa volta a dischiudersi innanzi agli occhi degli uomini fu il vasto mondo dei microbi, dei butteri, delle cellule viventi. La Scienza si trovò innanzi all’immensamente piccolo. 

Ed ora siamo noi, uomini d’oggi, a dover rimane­re sorpresi e costernati; siamo noi a dover accogliere “incredibili” nuove realtà naturali, dall’apparenza addirittura assurda. L’invenzione del super-microscopio elettronico ha spalancato innanzi ai nostri occhi una terza immensità. Sul suo schermo fluorescente possiamo costatare che cosa siano effettiva­mente le cellule viventi e in genere i microrgani­smi. Quel formidabile strumento ha dimostrato che i nostri più prestigiosi apparecchi e le nostre mac­chine più sorprendenti non sono altro che trastulli infantili, paragonati con una microscopica cellula o con un batterio. Un sommergibile atomico o un’astronave sono ben poca cosa di fronte ad un vermiciattolo o ad un moscerino. 

Vogliamo strillare? Non servirebbe a nulla, tanto indietro non si ritorna, come non si è mai ritornati; dobbiamo per forza andare avanti. È un trauma do­loroso, ricorrente nella storia del sapere umano. Dobbiamo fare del nostro meglio per abituarci a vi­vere in un mondo che è immensamente più complesso di quanto non appaia ai nostri occhi, e non possa venir compreso dalla nostra mente. 

Vista al super-microscopio elettronico, una foglia non è più una foglia; è qualche cosa che con la foglia non ha proprio nulla in comune; è una straordinaria, immensa metropoli produttiva, in cui regnano sovrane l’organizzazione e la cibernetica. Non sembra vero, non sembra neppure immaginabile, non sembra una acquisizione scientifica. Non è stato facile accogliere l’idea della Terra sferica, non è facile oggi pensare ad una foglia piena di automatismi, di computer e di reti cibernetiche.

La Scienza ci dice che il corpo umano di un adul­to è costituito da un ordinato insieme di 60 mila miliardi di cellule viventi. Sono specializzate in mo­do da formare i suoi diversi organi. Ma è bene ripe­terlo: sono 60 mila miliardi. Ebbene, che cos’è una di quelle cellule, una sola? 

Lo si vede chiaramente, senza alcuna ombra di dubbio, sullo schermo fluorescente del super-microscopio elettronico. È del tutto simile ad una pro­digiosa fabbrica ultra-moderna, immaginabile ma non progettabile, del tutto automatizzata, quindi in grado di funzionare senza alcun intervento dall’e­sterno, e per di più capace di controllare tutta la propria attività, ossia di pilotarsi. Il suo diametro è di appena un centesimo di millimetro, in media, ep­pure possiede molti congegni, molte apparecchiatu­re, molti reparti di produzione, molte catene di montaggio e molte centrali energetiche. 

Non è tutto. Quella fabbrica così favolosamente complessa non potrebbe funzionare, non potrebbe esistere, non sarebbe neppure pensabile senza un centro direttivo, in grado di coordinarne tutta l’attività e di fornirle tutte le indicazioni necessarie. La cellula possiede perciò il proprio centro direttivo nel suo nucleo. Quel centro è pieno di computer pro­grammati adeguatamente. La programmazione è registrata su appositi nastri. E quanto avviene anche nelle nostre fabbriche, nelle nostre banche, nei no­stri laboratori scientifici. I computer sono oggi adul­ti, possono guidare una sonda spaziale o dirigere un’acciaieria. 

Ma noi uomini riusciamo finalmente a compren­dere che cosa sia la cellula vivente soltanto perché negli anni ’20 abbiamo scoperto che gli elettroni po­tevano venir utilizzati anche senza fili conduttori. Siamo così passati dalle applicazioni dell’elettricità alle applicazioni elettroniche. Oggi possiamo com­prendere che la cellula è esattamente automatizzata e cibernetica soltanto perché con i transistor siamo riusciti a progettare e costruire gli elaboratori elet­tronici, i computer. Con essi ci è stato possibile dar inizio all’automazione e alla cibernetica.

Senza l’elettronica, senza i transistor, senza i cir­cuiti logici e i circuiti integrati, senza il super-microscopio elettronico ci si troverebbe ancora oggi nella umiliante situazione di aver per la testa le fia­be inventate nel secolo scorso, quando la cellula sembrava un grumetto di mucillagine. 

Di fronte a queste nuove grandiose scoperte, la Scienza di oggi afferma che ogni vivente realizza il proprio progetto. Prima c’è il progetto, poi c’è la programmazione registrata su nastro DNA, ed infine c’è il vivente. Nessuno può inserirsi nel Regno della vita di propria iniziativa, in quanto nessuno può generarsi da solo, o venir generato da una qual­che virtù magica della materia, come si credeva un tempo. Tutti i viventi devono derivare dal loro pro­getto, venir “costruiti” in base alla registrazione presente sui loro nastri DNA, programmati in anticipo.

Dopo l’affermazione che la proprietà fondamenta­le di tutti i viventi, nessuno escluso, è quella di essere dotati di un progetto, la Scienza è giunta alla seguente conclusione: gli atomi sono progettati, le molecole sono progettate, le proteine sono progetta­te, le cellule sono progettate, i viventi sono proget­tati, però tutti questi progetti minori fanno parte di un progetto complessivo, totale, comprendente an­che il Sistema Solare e l’Universo intero. 

L’atomo di idrogeno è progettato in modo da far splendere il nostro Sole, e nello stesso tempo di for­nire potenza ad ogni vivente affinché possa fun­zionare, esser davvero vivente. È progettato in modo da far splendere tutto l’Universo e di far “funzionare” ogni vivente su tutta la Terra. E forse anche oltre. 

È un “miracolo”, una visione nella quale l’occhio si perde smarrito e l’anima ha un tremore di commozione. E la Creazione che sorge maestosa sull’o­rizzonte della conoscenza umana. Per la prima volta. 

IL LIBRO E’ PRELEVABILE ALL’INDIRIZZO INTERNET
http://www.lavocecattolica.it/verita.della.creazione.htm


     

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